Sicurezza alimentare, sostenibilità e produttività agricola: questi i principali temi al centro della visita del Commissario europeo all’agricoltura, Dacian Ciolo?, in Cina. In primissimo piano, anche la lotta alla contraffazione, con la firma di un accordo nell’ambito del commercio di vino e altre bevande alcoliche.

Intesa con Pechino per la lotta alla contraffazione di bevande alcoliche
Non è un momento facile per i rapporti commerciali con Pechino: sulle relazioni bilaterali incombono, da un lato, la disputa sul dumping cinese sulle imprese europee di pannelli solari, dall’altro l’inchiesta lanciata a inizio luglio sul settore vitivinicolo europeo, accusato di essere sostenuto da sussidi irregolari. Ecco perché la visita del Commissario Ciolo?, pochi giorni dopo quella del collega responsabile del portafoglio Industria e imprenditorialità, Antonio Tajani, ricopre un ruolo ancora più importante.
Ciolo? ha incontrato il vice premier Wang Yang, il ministro dell’Agricoltura Han Changfu e quello al Commercio Zhang Mao, mentre con il responsabile al Controllo della qualità, le ispezioni e la sicurezza alimentare Zhi Shuping ha firmato una lettera d’intenti per contrastare la contraffazione di bevande alcoliche.
Il responsabile europeo ha voluto sottolinearne le ricadute positive dal punto di vista economico e commerciale, ma anche sulla salute pubblica e la sicurezza alimentare: “a beneficiarne – ha dichiarato – saranno non soltanto i produttori, ma anche i consumatori cinesi, che continueranno a disporre di prodotti sicuri, diversificati e di qualità”.
Nero su bianco, le due parti riconoscono l'importanza dell'identificazione dell'origine dei prodotti e la necessità di collaborare per arginare il fenomeno della contraffazione, alla luce della crescente importanza degli scambi bilaterali di bevande alcoliche.
Il che significa condividere maggiormente le informazioni sui prodotti “taroccati”, migliorando al contempo le azioni volte a individuare le pratiche abusive, come quelle riguardanti i certificati e marchi di origine. Come? Anche pensando a creare sistemi adeguati di controllo e tracciabilità, e organizzando corsi di formazione e seminari su questi temi, usando tra l’altro fondi provenienti dai programmi di finanziamento Ue-Cina.

Pannelli solari & vino
Intanto, procedono le negoziazioni tra le due parti sulla questione dei pannelli solari, venduti dai cinesi a prezzi fortemente ribassati, tanto che l’Unione europea ha deciso di rialzare i dazi quasi al 50% dall’attuale 11,8%.
A meno che non arrivi l’accordo, su cui i negoziatori si dicono fiduciosi, entro la data limite del 6 agosto.
Servizi della Commissione europea al lavoro, invece, sull’altra questione, l’accusa cinese d’irregolarità dei sussidi europei nel settore del vino.
L’Esecutivo di Bruxelles sta valutando innanzitutto se questo ricorso è coerente con il quadro fissato dall’organizzazione mondiale del commercio (omc), per poi procedere, in quel caso, con un chiarimento volto a dimostrare la regolarità dell’export comunitario con le regole dell’Omc.