Una nuova agricoltura in grado di riconciliare economia ed ecologia: è questo quello che chiedono le 14 associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica (Aiab, Associazione per l’agricoltura biodinamica, Fai, Federbio – Upbio, Firab, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Slow Food, Touring Club Italiano, Pro Natura, Società Italiana Ecologia del Paesaggio, Wwf) che riunitesi in un tavolo, hanno richiesto un incontro e lanciato un appello con sette richieste ai ministri del Governo Letta e alle Commissioni parlamentari per porre all’attenzione alcune questioni strategiche.

La riforma della Politica agricola comune dell’Europa entra in dirittura d’arrivo e il 24 e 25 giugno si terrà in Lussemburgo la riunione del Consiglio europeo con i ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi membri per approvare la proposta finale di Riforma della Pac 2014-2020 che andrà poi in discussione nel Trilogo tra Commissione europea, Parlamento e Consiglio europeo per la definitiva approvazione. In vista dell’appuntamento il cartello verde delle 14 Associazioni, che da alcuni mesi segue gli sviluppi della riforma, ha scritto ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, alle Commissioni parlamentari e alle Regioni per un ultimo appello.

In questi giorni nei quali la questione degli Ogm è all’attenzione di tutti in Italia per le semine illegali in Friuli, occorre aver chiaro che con la Riforma della Pac si sceglie anche il modello di agricoltura che vogliamo perseguire a livello europeo fino al 2020; se quello basato su produzioni intensive che richiedono alti imput chimici ed energetici e che sta alla base delle produzioni Ogm oppure un modello sostenibile, basato sull’agricoltura biologica e biodinamica e sulle produzioni locali che sanno fare a meno dell’uso della chimica nell’interesse di tutti i cittadini” ha dichiarato la portavoce del tavolo Maria Grazia Mammuccini.

Al presidente Enrico Letta e al ministro dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo le 14 Associaziononi ricordano che i cittadini europei si aspettano una vera riforma della Politica agricola comune per assicurare che con i fondi pubblici siano premiate le aziende agricole più virtuose che garantiscono maggiori benefici per la società cibo sano, tutela dell’ambiente e maggiore capacità di creare lavoro per i giovani.

Sette i punti posti all’attenzione  dal cartello delle 14 associazioni:
1.    Assicurare l’adozione di un greening efficace respingendo il concetto poco chiaro di “equivalenza” alle pratiche del greening e il doppio pagamento agli agricoltori per le stesse attività.
2.    Sostenere maggiormente l’agricoltura biologica e i sistemi agricoli di Alto valore naturale
3.    Assicurare l’inserimento della Direttiva agrofarmaci nella condizionalità e includere la Direttiva Quadro sulle acque.
4.    Assicurare una reale protezione ai pascoli importanti per la biodiversità, le zone umide e i suoli ricchi di carbonio.
5.    Aumentare la dotazione finanziaria per lo sviluppo rurale vero strumento strategico per le imprese agricole e per il territorio.
6.    Reintrodurre l’obbligo di spesa minima per le misure agro-climatico-ambientali del 25% delle risorse assegnate allo Sviluppo Rurale.
7.    Mantenere il 100% di confinanziamento europeo per i fondi trasferiti dal primo pilastro allo sviluppo rurale, come già concordato dai capi di Stato e di Governo.