Sequestrate dalle Fiamme Gialle di Pesaro e dai funzionari dell'Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche agricole e forestali di Roma 800 tonnellate di semi di soia provenienti dall'India e 340 tonnellate di panello e olio di colza proveniente dalla Turchia, per un valore di 600.000,00 euro circa, in quanto prodotto contaminato con "clormequat", agrofarmaco altamente tossico per la salute. Il sequestro è stato eseguito dopo ulteriori perquisizioni in aziende operanti nel settore dei prodotti da agricoltura biologica ubicate a Cremona, Brescia e Pesaro nell'ambito dell'operazione denominata "Green War", in corso in tutta Italia da diversi mesi. Il quantitativo si aggiunge a quello precedente di 1.500 tonnellate di mais ucraino e 76 tonnellate di soia indiana.
La presenza della sostanza tossica in alta concentrazione rende la merce invendibile sia come biologica, che come convenzionale.

I semi di colza e di soia sequestrati erano destinati ai mangimifici, mentre l'olio di colza doveva essere impiegato nell'alimentazione umana. Le produzioni agricole, falsamente certificate come biologiche, venivano importate dalle suddette aziende per essere successivamente commercializzate nel territorio nazionale e all'estero. L'attività di controllo ha consentito di dimostrare che il meccanismo fraudolento attuato dalle aziende "scorrette" coinvolte nell'associazione a delinquere è consistito nel finanziare società estere compiacenti per introdurre nel territorio nazionale merce falsamente biologica.

L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, ha permesso finora di sequestrare un totale di 2.640 tonnellate di prodotti "falsamente bio", pari a 1.200.000,00 euro circa, in quanto contaminati da sostanze fitosanitarie nocive alla salute umana e animale. Sono trenta le persone indagate per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio, di cui 23 in relazione all'operazione condotta nel decorso mese di aprile e sette denunciati con quest'ultima.

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Coldiretti: "Danno per consumatori e produttori italiani"
"Quasi un italiano su due (46%) ha messo nel carrello della spesa il biologico, che registra un aumento record dei consumi del 7,3% nel 2012. Il ritardo nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine sugli alimenti ha però favorito l’importazione di falsi prodotti bio a danno dei produttori biologici italiani e dei consumatori".  E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Ismea. L'operazione Green War, sottolinea Coldiretti, ha consentito di togliere dal mercato prodotti base che altrimenti sarebbero finiti in alimenti per i quali si è registrato nel 2012 una grande aumento record dei consumi in Italia come biscotti, dolciumi e snack (+22,9 per cento) e pasta, riso e sostituti del pane (+8,9 per cento). Tra esportazioni e consumi interni il giro d'affari complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo la Coldiretti, a circa 3 miliardi di euro. "Sono state danneggiate anche le circa 50mila aziende agricole italiane che coltivano biologico su una superficie coltivata di oltre un milione di ettari  continua la Coldiretti -. E' necessario che sia facilmente riconoscibile in etichetta la produzione ottenuta con materia prima e standard nazionali, per consentire ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli sulla reale origine del prodotto acquistato".