Come già negli ultimi anni, anche nel 2011 si registra una diminuzione di aziende bio rispetto all'anno 2010; meno 774, passando da 38.769 a 37.905 aziende (fonte Mipaaf). Tuttavia, l'insieme degli operatori biologici passa nel 2011 da 47.663 a 48.269. Viaggiano su un altro binario i consumi, che continuano a crescere a doppia cifra.

"Ma ecco svelato l'arcano - dice l'Upbio, Unione nazionale produttori biologici e biodinamici FederBio - Nel biologico sono i trasformatori e distributori a crescere (+573 da 5.592 a 6.165) ed anche gli importatori che crescono più del 40% (da 44 a 63)!"

Secondo Ignazio Cirronis, presidente di Upbio, "la ragione è semplice: produrre biologico con bassi prezzi alla produzione ed aumento costante dei costi di produzione conviene sempre meno, salvo che gli stessi produttori non siano in grado di gestire l'intera filiera produttiva e commerciale. Come dimostra anche la crescita, sempre nel 2011, dei produttori che svolgono anche la fase di trasformazione (+778 da 3.128 a 3.906)".

Tramite il suo presidente, Upbio chiede al ministero delle Politiche agricole un piano di azione, da condividere con le Regioni, per la crescita della produzione biologica italiana che sia imperniato su questi assi:
• azioni di sviluppo delle filiere controllate dai produttori biologici organizzati
• supporto ad una Rete di punti vendita all'ingrosso ed al minuto gestiti dalle organizzazioni di produttori biologici
• forte impegno nella lotta alla contraffazione del biologico falso made in Italy
• linee guida nazionali per le Regioni che orientino i nuovi Psr verso un sostegno forte ai produttori biologici.