A Campodipietra, nelle terre del Piave dove nasce l'omonima Doc, l'Azienda agricola Sutto fondata nel 1933 si estende su circa 75 ettari.
Oggi sotto la guida di Ferruccio, Stefano e Luigi Sutto, l'azienda vive un momento di grande rinnovamento secondo le indicazioni dell’Istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano.

 

Innovazione, modernità, qualità

In forte crescita e in continua evoluzione, l'azienda è caratterizzata dalla costante ricerca di tecnologie produttive sempre più moderne.
Tra le sue produzioni, i vini d'annata tra cui Cabernet, Merlot o Chardonnay, ma anche riserve come il Raboso Doc Piave caratterizzato dal profumo di violetta che insorge al prolungarsi dell’invecchiamento.
Con impianti a guyot di nuova concezione ad alta densità ceppi per ettaro, Sutto entra in Magis nel 2011 dedicando al progetto 12 ettari.

Operiamo con le più moderne tecnologie che mirano alla miglior efficienza e efficacia produttiva – spiegano in azienda - nel rispetto assoluto dell’ambiente e delle persone per garantire una produzione di vini seri, genuini e di grande pregio. L'obiettivo è quello di valorizzare il territorio e, ovviamente, i suoi vini mantenendo il pieno rispetto delle tradizioni, delle normative europee e, ovviamente, dell'ambiente.
L'adesione al progetto Magis – fanno sapere -, ci permette di perseguire la nostra mission aziendale centrando gli obiettivi di qualità e salvaguardia del territorio grazie ad una gestione naturale dei vigneti e del suolo che contribuisce, allo stesso tempo, alla loro sostenibilità e genera un impatto minimo.

 

La forza dell'ambiente

Il punto di forza di Magis, secondo l'azienda Sutto, sta proprio nell'impostazione a basso impatto che trova nella corretta gestione della difesa del vigneto, nell'attenta considerazione dell'andamento meteo e nell'assenza quasi totale di agrofarmaci, la sua massima espressione.
L'adesione al progetto – dicono in azienda - consente di svolgere un'attività di monitoraggio sui parametri qualitativi e di salubrità delle uve e dei vini prodotti, portando alle aziende non solo un costante miglioramento produttivo ma anche la possibilità di usufruire delle più recenti innovazioni.
Importante anche la disponibilità di dati oggettivi con i quali dimostrare la sostenibilità della produzione vitivinicola ad un consumatore sempre più attento. Questi dati, permettono di generare una sorta di certificazione dalla vite alla bottiglia, avallata dalla presenza del Comitato tecnico scientifico.

Siamo convinti che il nostro investimento darà risultati a breve, perché la qualità ripaga sempre, soprattutto se è legata al rispetto per l'ambiente.

Una comparazione, infine, della vigna Magis rispetto al tradizionale ci porta ad evidenziare un apparato fogliare completamente esente da malattie fungine e in generale un migliore stato sanitario dell'uva"

 

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