Veneto
Vouchers in agricoltura, Veneto pigliatutto
Il Veneto si riconferma capofila nell'impiego dei vouchers in agricoltura: così Coldiretti Venetocommenta i dati Inps 2011 che rivelano il successo dello strumento usato dal comparto agricolo per quasi il 62% del totale.
La domanda delle imprese regionali è pari a 1 milione e 700 mila buoni, un milione dei quali è stato assegnato agli imprenditori agricoli per l'impiego occasionale di pensionati, studenti, disoccupati.
Un trend positivo che rispetto al 2010 segna un aumento del 50%.
Solo la provincia di Treviso ne ha usati oltre 280 mila, seguita a sorpresa da Vicenza che duplicando (196 mila) ha scalzato Verona passata al quarto posto della classifica. Il terzo podio spetta a Padova con i suoi 168 mila buoni lavoro (valore triplicato rispetto al 2010).
"Questi numeri significano occupazione in agricoltura – spiega Coldiretti – che seppur temporanea è strategica per l'economia veneta. Giovani e non, italiani e stranieri scelgono sempre più di praticare lavori in campagna come la raccolta frutta verdura, vendemmia e cura degli animali".
Coldiretti sottolinea anche un altro aspetto da non trascurare: "La consapevolezza da parte delle aziende di intraprendere questa soluzione per garantire trasparenza, sicurezza e legalità durante il periodo di lavoro".
Fonte: Coldiretti Veneto
Toscana
Allarme gasolio agricolo: in Toscana aumento del 53% in 3 anni
L'aumento del gasolio agricolo non è più tollerabile per le aziende agricole toscane: + 53 % sul 2009; + 41% sul 2010; + 13% sul 2011. La Cia Toscana lancia l'allarme: "Le difficoltà e le sofferenze delle imprese agricole – commenta il presidente Giordano Pascucci – sono ormai note; una forte oscilLazione dei prezzi sui campi e un aumento insostenibile dei costi".
In Toscana ogni anno mediamente si utilizzano per le coltivazioni agrarie oltre 130 milioni di litri pari ad un costo complessivo che è passato da 90 milioni di euro del 2009, a 95 milioni nel 2010, a 120 nel 2011, agli oltre 135 milioni stimati con le attuali quotazioni.
Fonte: Agenzia Impress
Lazio
Birindelli, nuovo corso per sistema associazionistico allevatoriale
"La riorganizzazione dell'Associazione regionale degli allevatori del Lazio (Aral) dovrà procedere in tempi rapidi e avere come principale obiettivo un piano industriale basato sulla valorizzazione delle competenze e su un modello di gestione più efficace e meno costoso".
Lo ha detto Angela Birindelli, assessore alle Politiche agricole della regione Lazio, durante il tavolo di concertazione che si è svolto il 24 aprile inRegione alla presenza del nuovo Commissario, Pietro Santo Molinaro, i rappresentanti delle Apa provinciali, le organizzazioni professionali, sindacali e il mondo della cooperazione.
Tutti i soggetti partecipanti si sono dichiarati disponibili a collaborare con il nuovo Commissario nominato dall'Aia nazionale per superare la fase emergenziale dell'associazione.
"La regione Lazio continuerà a fare la sua parte - ha aggiunto Birindelli - perché la riorganizzazione dell'Aral sia condotta secondo un percorso condiviso da tutti. Voglio ricordare che nel 2011 il Lazio è stata tra le poche Regioni italiane a stanziare sul proprio bilancio 3 milioni di euro di fondi per sopperire ai tagli dei finanziamenti statali dovuti al Decreto Milleproroghe".
Fonte: Agrapress
Piemonte
Consumo del suolo, 'l'agricoltura paga un conto salato'
In Piemonte in 20 anni, si sono persi circa 26.000 ettari di terreno. In provincia di Torino, tra il 2000 e il 2006, se ne sono persi 7.650 con un incremento dell'occupazione del suolo del 17,2%: sono dati diffusi dalla Federazione provinciale di Confagricoltua.
In occasione della Giornata della Terra 2012, l'organizzazione ha voluto proporre una riflessione su questo tema.
"I dati confermano che l'agricoltura ha pagato un conto molto salato" ha commentato il presidente provinciale di Confagricoltura Vittorio Viora. "Occorre riservare le migliori superfici agricole alla produzione alimentare; cercare di limitare le espansioni urbanistiche e comunque effettuarle per ampliamento contiguo e non a macchia di leopardo, evitando così altri interventi per viabilità e infrastrutture; prevedere l'inedificabilità dei terreni di maggiore pregio agricolo".
Fonte: Agrapress
Basilicata
Crisi per le fragole nel Metapontino
Calo produttivo tra il 25-30 per cento; decine di quintali di fragole distrutte perché 'deformate' a causa degli sbalzi climatici delle ultime settimane; concorrenza spietata dal Nord Africa con fragole vendute all'ingrosso sui mercati italiani ad un terzo del prezzo della 'Candonga' del Metapontino (Basilicata): il quadro della situazione che emerge dalla sede Cia, Confederazione italiana agricoltori di Scanzano Jonico è preoccupante.
Antonio Stasi, presidente della Cia di Scanzano fa i conti in tasca ai produttori del Metapontino: "per un ettaro di fragole bisogna investire tra i 60 e i 65 mila euro; solo per trasporto ed imballaggio il costo è di 70-80 cent al kg; la manodopera oltre alle tariffe provinciali dei lavoratori agricoli da noi incide per altri 10 euro a lavoratore proveniente da Puglia e Calabria per trasporto. Se si producono meno di 400 quintali ad ettaro e non si riescono a vendere ad almeno 2 euro al kg - sottolinea Stasi - ci rimettiamo". "Il rischio - per la Cia del Metapontino - è pesante perché la fragola Candonga è un 'brand' per il 'made in Basilicata'. A confermarlo sono le cifre. Con 60 milioni di piantine vendute (pari a circa 1.000 ettari e una produzione stimata di 40.000 tonnellate), la Candonga è la prima varietà utilizzata dai produttori di fragola del Sud Italia e nella piana di Metaponto viene impiegata nell'80 per cento degli impianti su una superficie di 600 ettari, per 60-70 milioni di euro di fatturato".
Fonte: Cia
Veneto
Iniziative agroambientali, oltre 84 milioni a bando
C'è tempo fino al 15 maggio per presentare le richieste di finanziamento per le iniziative agroambientaliprevisti dall'Asse 2 del Programma di Sviluppo rurale del Veneto, dedicato al miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale.
La Giunta regionale ha infatti prorogato di un mese la scadenza. Per le diverse sottomisure previste dai bandi regionali sono state attivate risorse per 84 milioni e 600 mila euro.
La quota più consistente di aiuti è riservata alla cosiddetta 'agricoltura blu', che consiste in interventi diottimizzazione ambientale delle tecniche agronomiche di coltivazione e dell'irrigazione (sottomisura 214-i) per i quali le risorse a disposizione ammontano a 40 milioni.
Dieci milioni di euro sono invece destinati ad interventi di mantenimento e miglioramento delle formazioni arbustive ed arboree già presenti negli ambiti agricoli (sottomisura 214-a), mentre sono consistenti anche gli aiuti per la sottomisura 214-e che riguarda i prati stabili, i pascoli e i prati-pascoli. I restanti pagamenti sono suddivisi tra le sottomisure: miglioramento della qualità dei suoli (214-b); agricoltura biologica (214-c); tutela degli habitat seminaturali e biodiversità (214-d); salvaguardia e miglioramento della risorsa idrica (214-g).
Sempre il 15 maggio scade il termine per la presentazione di domande finalizzate ad ottenere leindennità a favore degli agricoltori delle zone montane, strumento di sostegno ai redditi agricoli e dunque supporto alla permanenza dell'uomo coltivatore che è anche custode del territorio.
L'indennità viene calcolata per ettaro di superficie foraggera utilizzata per l'allevamento e di seminativo destinato all'alimentazione del bestiame in correLazione a un carico minimo di bestiame posseduto dall'azienda stessa. Viene chiesto ai beneficiari l'impegno a svolgere attività agricola in zona montana per almeno cinque anni dal primo pagamento dell'indennità.
Il 15 maggio, infine, è anche la data di scadenza per le domande di aiuto relative alla misura 215, che promuove la diffusione di standard di allevamento superiori a quelli previsti dalle attuali normative in materia di benessere animale. Due in particolare le azioni previste dalla misura a bando. La prima mira a promuovere un graduale processo di estensivizzazione dell'allevamento bovino e ovicaprino; la seconda invece promuove tecniche di gestione dei bovini da latte in montagna attraverso appropriati 'piani di gestione' della lettiera. Per ciascuno dei due tipi di intervento è previsto un importo quinquennale a bando di 2 milioni 500mila euro.
Fonte: Regione Veneto
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Fonte: Agronotizie