Prezzi alti, forse in aumento, e volatili caratterizzeranno il mercato dei beni alimentari anche nel prossimo futuro.

Lo scrivono, nero su banco Fao, IfadPam nel Rapporto annuale 2011 sulla fame nel mondo.

Sono 925milioni (dato Fao 2010) le persone che sul pianeta soffrono la fame; 75 milioni in più rispetto al dato relativo al periodo 2006-2008.

Una problematica globale, e infatti i ministeri delle Finanze e le Banche Centrali dei paesi G20 sono attivi - le conclusioni dell'ultimo G20 agricolo di Parigi saranno ratificate ai primi di novembre - nel cercare soluzioni efficaci ed economiche per ridurre la volatilità dei prezzi ed i relativi effetti sulla sicurezza alimentare.

Effetti che, sottolinea il rapporto, molto dipendono dal contesto socio economico delle varie nazioni e per questo, un'approfondita conoscenza del fenomeno può permettere ai governi di attuare politiche mirate.

A trovarsi in posizione di rischio maggiore saranno, si legge nel documento, i paesi più piccoli e dipendenti dalle importazioni come molti territori africani che stanno ancora pagando lo scotto della crisi alimentare ed economica del 2006-2008. In ragione di ciò, commenta il rapporto, una politica di isolamento e riduzione degli scambi commerciali attuabile da alcuni grandi paesi va assolutamente evitata per le ripercussioni che avrebbe sui mercati internazionali ma anche per i possibili rischi sui mercati interni.

Ma per quale ragione la volatilità dei prezzi è destinata a persistere?

La risposta, si legge, va cercata in diverse cause che vanno da un sempre più stretto legame tra il comparto agricolo e quello energetico, oppure nei sempre più frequenti e diffusi shock climatici. Tutto, naturalmente, unito all'aumento costante della popolazione mondiale e alla decrescente disponibilità di risorse naturali.

I più colpiti

Il fenomeno della volatilità che implica momenti di prezzi elevati per i consumatori e momenti di costi elevati per i produttori, piega in particolare i piccoli produttori e i consumatori più poveri per i quali la spesa alimentare rappresenta quote importanti di bilancio, in entrata per i primi e in uscita per i secondi.

Effetti collaterali

Oltre ai più evidenti effetti sul mercato, un andamento dei prezzi di questo tipo può portare ad una ridotta assunzione di nutrienti base in bambini neonati con gravi conseguenze future, tra cui una più probabile destino di povertà e, su larga scala, ad un rallentamento dello sviluppo economico del paese.

I governi devono garantire un contesto normativo trasparente e sicuro; che promuova gli investimenti privati e faccia incrementare la produttività agricola” hanno commentato i responsabili delle tre agenzie Jacques Diouf - Fao, Kanayo F. Nwanze - Ifad e Josette Sheeran - Pam.

Che fare?

Tra i tasti da schiacciare per vincere o comunque limitare la volatilità dei prezzi, il testo individua l'istituzione di reti di sostegno mirate, l'attuazione di politiche che tendano ad una maggiore prevedibilità dei mercati e gli investimenti a lungo termine nel settore agricolo da indirizzarsi verso l'irrigazione, il miglioramento delle pratiche di gestione della terra e lo sviluppo di sementi di migliore qualità.