Ammonta a 371,12 miliardi di euro lo stanziamento per la Politica agricola comune nel periodo 2014-2020: 281,8 miliardi andranno al primo pilastro (aiuti diretti e mercato) e 89,9 miliardi al secondo pilastro, lo sviluppo rurale.
Nelle proposte della Commissione, la Pac sarà più verde: il 30% del sostegno diretto agli agricoltori sarà condizionato al 'greening' della loro attività, cioè all'utilizzo di pratiche più ecocompatibili. La Commissione europea propone di aprire agli agricoltori il fondo europeo per la globalizzazione e ridurre la discrepanza nei pagamenti diretti tra gli Stati membri.
L'ammontare del bilancio proposto per il settennato è di 1.025 miliardi in impegni (1,05% del Pil europeo) e 972,2 miliardi in pagamenti (uno per cento del Pil).
La principale novità introdotta è una modifica al sistema delle risorse dell'Unione. La Commissione europea infatti propone "nuove risorse proprie", costituite da "una tassa sulle transazioni finanziarie ed una nuova e modernizzata Iva", come spiega un comunicato.
Contemporaneamente, l'attuale risorsa basata sull'Iva sarà abbandonata. Lla Commissione propone poi di semplificare gli attuali meccanismi di correzione che si applicano ad alcuni Stati membri.

Per quanto riguarda le risorse destinate alla coesione economica, sociale e territoriale (376 miliardi di euro per l'intero periodo), saranno "più strettamente correlate agli obiettivi della strategia Europa 2020. Sarà introdotta una nuova categoria di 'regioni in transizione'", nonché nuove forme di condizionalità per "garantire che i finanziamenti Ue siano focalizzati sui risultati".

 

"Il documento - spiega Giuseppe Politi, presidente della Cia - congela la spesa della Pac, in termini nominali, ai livelli previsti per il 2013. Questo però corrisponde ad una significativa riduzione in termini reali. Rispetto allo scorso periodo di programmazione, in cui il 39,4% del bilancio totale era stato destinato alla Pac, il periodo di programmazione futuro prevede una sensibile diminuzione della spesa, destinando alla Pac il 36,2% del quadro finanziario pluriennale complessivo".

"Abbiamo al momento scongiurato il pericolo di una significativa contrazione del bilancio destinato alla Pac, ma in questo scenario gli agricoltori e le cooperative europee non saranno messi in condizione di rispondere adeguatamente alle nuove sfide dell'approvvigionamento alimentare e del cambiamento climatico".
uesto il primo commento di Paolo Bruni, presidente Cogeca, che aggiunge: "pur consapevoli del difficile contesto economico che ha indotto la Commissione ad una impostazione prudente, sollecitiamo le istituzioni comunitarie a dare prova nel prosieguo dell'iter legislativo di maggiore coraggio per consentire all'agricoltura europea di giocare un ruolo determinante nel raggiungimento degli obiettivi dettati dalla strategia 2020".

Più dura la reazione di Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, e dell'europarlamentare Giovanni La Via (Ppe), che hanno accolto la proposta della Commissione con un lapidario: "Non è un congelamento, è un taglio mascherato delle risorse".
Per poi aggiungere: "Il cosiddetto congelamento a prezzi costanti significa un taglio delle risorse in termini reali, in particolare per il pagamento unico, per un ammontare di circa tre miliardi all'anno rispetto alla situazione attuale, e questo in uno scenario di crescente incertezza per la sopravvivenza economica delle imprese", dicono i due europarlamentari.

Anche la Cia definisce "un risultato sicuramente deludente" la proposta di bilancio: "C'è il rischio nei prossimi anni di vedere sensibilmente ridotte le risorse a disposizioni degli agricoltori che già vivono una situazione estremamente difficile, con redditi in calo e costi in continua crescita". Il presidente Politi invoca inoltre una maggiore flessibilità tra i due pilastri della Pac e conclude: "Lo scenario che si prospetta non è dei migliori".

Anche il presidente di Confagricoltura Mario Guidi sottolinea che dalle prospettive finanziarie "emerge un dato inequivocabile: la riduzione in termini reali delle risorse destinate al primo ed il secondo pilastro della Pac, che calano in termini complessivi di oltre il 10%, con una Pac che passa dal 39 al 36% sul totale del bilancio complessivo comunitario. Le risorse disponibili per anno scendono da 56 miliardi del 2014 ai 50 miliardi del 2020".

Confagricoltura e Cia sono concordi nel riconoscere al Commissario Dacian Ciolos un atteggiamento fermo a difesa dei redditi degli agricoltori contro chi richiedeva maggiori tagli, così come l'impegno a reperire risorse nel fondo di globalizzazione europeo e la destinazione di 3,5 miliardi di euro nei sette anni per la gestione delle crisi in agricoltura.

Più radicale la posizione di Fedagri-Confcooperative, Legacoop agroalimentare e Agci-Agrital: "Dall'analisi del testo - spiegano i presidenti delle tre organizzazioni - emerge chiaramente la volontà di penalizzare l'agricoltura rispetto a tutte le altre aree di attività dell'Unione. Crescono, infatti, le dotazioni per le politiche sulla sicurezza, sulla coesione e soprattutto crescono le spese dedicate alla macchina amministrativa europea. Le uniche voci a subire riduzioni sono la Pac e lo sviluppo rurale".

"La Pac post 2013 - conclude Politi - dovrà assumere tra i suoi obiettivi l'efficienza del mercato; dovrà prevedere tra le azioni il rafforzamento delle organizzazioni di produttori; la diffusione dell'economia contrattuale; il sostegno degli strumenti (assicurazioni e fondi di mutualità) per contenere gli effetti della volatilità dei prezzi e delle crisi di mercato".