Rimini, 22 febbraio 2011 - Sostenibilità. Parola tanto saggia quanto vaporosa nelle menti di molti. Usata spesso a sproposito, viene intesa talvolta come la semplice "naturalizzazione" delle attività umane, attuabile unicamente facendo passi indietro. Manca troppo spesso il concetto del triangolo equilatero, dove alla base vi è la sostenibilità economica delle attività antropiche, mentre i due cateti sono in rappresentanza di ambiente e sociale. E nessun triangolo si regge se viene a mancare uno solo dei suoi tre lati. Moderato da Giovanni Rizzotti, il convegno incentrato sul progetto Magis ha cercato di sviscerare i contenuti e le finalità del progetto stesso.
Per quanto spesso il consumatore non ne sia informato, l'Europa è l'area mondiale dove sono maggiori i controlli per la sicurezza agroalimentare. Se il pubblico però non ritiene sufficiente quello che viene fatto è anche per la mancanza di una comunicazione corretta.
Magis
- che coinvolge 73 aziende vitivincole ed è promosso dall'Unione italiana vini e dall'Università degli Studi di Milano, con la collaborazione dell'Associazione enologi ed enotecnici italiani (Assoenologi) e di Bayer CropScience, con il contributo dell’Ispa – Cnr di Bari, del Deiafa dell’Università di Torino, dei maggiori esperti nella protezione delle colture appartenenti al mondo accademico e della ricerca e di Image Line - non si prefigge solo di sostenere i viticoltori di qualità nelle operatività aziendali, bensì intende integrare le differenti attività in cui il produttore è coinvolto, sia nei campi, sia in cantina.

Apre i lavori Federico Castellucci, direttore generale dell'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino. Ben 44 gli Stati che si sono associati per operare intorno a vigna e vino, intessendo collaborazioni con Fao, Oms, Commissione Europea e Omc. Oltre a delineare le linee guida da seguire, e svolgere funzioni di armonizzazione delle diverse associazioni intergovernative, l'Oiv fornisce anche statistiche mondiali di settore. Grandi affinità sono state riscontrate da Castellucci fra le linee guida Oiv e il progetto Magis.

Dal punto di vista della ricerca, Attilio Scienza analizza l'evoluzione del rapporto fra produttori e consumatori. Oggi è il consumatore, con le proprie scelte, che guida l'innovazione. E' il consumatore che chiede localismo, informazioni, salute, ambiente, responsabilità del produttore. Necessaria quindi una rialfabetizzazione del consumatore, spesso distaccato culturalmente dai processi produttivi che stanno alla base dell'agroalimentare. Ideale creare un'alleanza fra chi produce e chi consuma, anziché mantenere uno stato contrappositiva spesso generato da pure basi commerciali. Il consumatore, infine, non si fida della scienza, vista troppe volte come alleata dalle multinazionali. Un altro mito da sfatare, grazie a un'informazione più completa e affidabile.

 

Magis: volere "di più"


Per entrare in Magis, bisogna prima pensare agli interessi comuni che agli individuali. Questo è il punto fermo di Renzo Angelini di Bayer Cropscience. Ciò comporta la selezione attenta dei partners. Oggi vi sono 74 aziende di eccellenza che hanno aderito al mondo Magis. Nomi di rilievo, anche commerciale, come Ruffino, Caviro, Zonin. Nel 2014 inoltre, ricorda Angelini, vi sarà una rivoluzione nel settore a livello normativo. Meglio quindi arrivare già preparati a rispondere alle esigenze normative e a quelle di mercato. E' infine necessaria etica e trasparenza da parte di ogni giocatore della partita: quello che si promette va poi mantenuto e dimostrato.

Come assistere quindi le aziende nella difesa? La direttiva "Usi sostenibili" apporterà importanti modifiche nll'operatività aziendale, come pure il Regolamento 1107/2009 sulla registrazione degli agrofarmaci comporterà meno molecole disponibili in futuro, ma garantirà prodotti sempre più innovativi e moderni. Le linee Bayer Cropscience adottate nel progetto Magis sono attualmente Errerei R6 Trevi, Errerei R6 Albis e Melody, le quali sono da anni alla base della difesa antiperonosporica nella viticoltura italiana. Flint, Prosper e Folicur vengono schierati per contenere l'oidio. A Prodigy viene delegato il controllo delle tignole e a Teldor Plus quello della botrite.

Un portfolio completo quindi nelle mani di tecnici e agricoltori. Un portfolio il quale, applicato secondo le indicazioni corrette, lascia peraltro l'uva con un profilo residuale ottimale, con valori ampiamente inferiori a quelli fissati dalla legge. Al termine della stagione, anche i contaminanti naturali (micotossine) si sono mostrati inferiori alla media, come pure gli aspetti organolettici del prodotto finito sono stati in linea con le più rosee aspettative. In termini puramente agronomici, pure l'efficacia in campo si è mostrata eccellente e spesso superiore ai calendari aziendali utilizzati in alternativa al programma Magis. Il risultato misurato è stato apprezzabile, sia in termini di efficacia assoluta, sia in termini di numero assoluto di applicazioni necessarie. Quest'ultimo aspetto si riverbera peraltro anche sui costi per l'azienda in termini di tempo e di mezzi impiegati. Trattare, però, necessita non solo di prodotti, ma anche di irroratori.

Paolo Marucco, dell'Università di Torino, ricorda quindi come la corretta taratura delle macchine e il loro corretto impiego massimizzino l'efficacia delle applicazioni e minimizzino l'input ambientale di prodotti. In futuro anche gli irroratori dovranno essere in linea con la nuova direttiva degli usi sostenibili. In previsione di questi aggiornamenti, è stato previsto un corso di formazione di 19 tecnici per la taratura delle irroratrici. Creati al contempo i necessari protocolli procedurali. Molti agricoltori lavano ancora le attrezzature all'interno del corpo aziendale invece di diluire la miscela e poi distribuirla ancora sulla coltura, generando così un inquinamento di tipo puntiforme.

 

Dati prodotti, dati da gestire


Il modo migliore per prevedere il futuro è inventarlo. E' secondo questa filosofia che sono nati Magis e gli strumenti necessari al suo funzionamento. Per esempio, la mole di informazioni raccolte per analizzare prima i processi, e poi gestirli, va infatti a sua volta gestita. La soluzione più efficiente e razionale appare quella informatica: cioè una piattaforma gestionale che operi su web. Magis, di Image Line, illustra il sistema su cui si basa proprio la gestione e la tracciatura delle molte variabili registrate.

Il gestionale di Magis è in sostanza una "Rete" su cui vengono raccolte le tracciature dei singoli processi produttivi di ogni azienda aderente al progetto. Dai dati si possono quindi estrapolare anche analisi comparate, necessarie per ottenere quadri d'insieme altrimenti impossibili da realizzare. Serve inoltre tempestività per poter agire velocemente, specie quando si tratti di dover condividere informazioni necessarie per fronteggiare le problematiche di campo. L'interfaccia appare infine semplice e comprensibile per gli utilizzatori, aspetto fondamentale per facilitarne l'utilizzo. Il sistema fornisce anche previsioni meteo locali nonché i dati storici. La maglia è di soli 2,5 x 2.5 km e fornisce previsioni aggiornate due volte al giorno: a mezzogiorno e mezzanotte.

 

La premiazione finale delle aziende aderenti al progetto Magis