La Fcd - Federazione delle insegne del commercio e della distribuzione ha proposto agli agricoltori francesi un accordo basato su tre punti: impegnarsi con contratti che regolino volumi e prezzi d'acquisto; garantire un prezzo minimo "nel caso eccezionale di crisi grave" e rendere obbligatoria l'origine di tutti i prodotti.

"Un'iniziativa che salutiamo con soddisfazione. Va ripresa e sviluppata anche nel nostro paese. Da tempo l'abbiamo proposta, ma non comprendiamo il perché in Italia non c'è interesse ad intraprendere un percorso che permetta agli agricoltori di svolgere una funzione di primo piano nell'ambito della filiera agroalimentare". Così il presidente della Cia -Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta la notizia secondo la quale la grande distribuzione organizzata francese ha proposto agli imprenditori agricoli una contrattazione per i prodotti non trasformati, prezzo minimo in caso di crisi di mercato e l'etichettatura d'origine obbligatoria.

"Sarebbe opportuno che, sulla stregua di quanto avvenuto nel paese transalpino, anche da noi - avverte il presidente della Cia - la Gdo aprisse un discorso costruttivo direttamente con gli agricoltori. Finora abbiamo assistito soltanto a sporadiche iniziative. non comprendono i motivi del comportamento chiuso della grande distribuzione nei confronti delle imprese agricole. Nell'attuale difficile situazione in cui versa l'agricoltura italiana, sarebbe invece importante istaurare un rapporto consolidato. Per questo motivo invitiamo i responsabili della grande distribuzione ad un confronto serio e costruttivo per aprire una fase nuova di reale collaborazione".