Nell'ambito del Sana, il Salone internazionale del naturale, che quest'anno si svolge dal 10 al 13 settembre a Bologna, è previsto tra gli altri il convegno dal titolo "Il futuro del biologico, un caso di successo nonostante la crisi".
 A partire dalle ore 9.30 i relatori parleranno di mercato internazionale dei prodotti biologici e delle prospettive di crescita in Italia del biologico.
E' inoltre prevista una tavola rotonda dal titolo "Il biologico in un mondo che cambia: domande e risposte".
 
"Il convegno di quest'anno - afferma in una nota il presidente del Consorzio Il Biologico, Lino Nori - poteva essere intitolato in modo forte: il biologico al tempo della crisi. Ora, come ben sappiamo, la crisi c'è ed è planetaria, tocca un po' tutti i settori anche se non nello stesso modo. Il biologico italiano, nell'ultimo anno, secondo i dati Ismea ha fatto registrare un trend ben al di là di ogni ragionalevole aspettativa, con un +5,4% sull'anno precedente. Tuttavia, anche se è pur vero - e da tutti auspicato - che la crisi passerà, anche chi è attivo in un settore che sta reggendo meglio di altri può cogliere il momento per porsi qualche domanda e darsi qualche risposta".
 
"Occorre riprendere un percorso che forse si era un po' appiattito - continua Nori - forte di un decennio precedente che è certamente stato di successo, con un saggio di crescita del 20% l'anno, ma contando probabilmente in modo eccessivo sui presupposti fondativi. Presupposti che hanno condotto al risultato che i consumi di prodotti biologici in Italia sono esperienza diffusa per un milione di persone; ma questo deve essere solo un nuovo punto di partenza, non ci si può certo accontentare di questo risultato. Anche perchè la situazione in perenne evoluzione riguarda anche il biologico: quest'anno, dopo un inseguimento durato un decennio, la Spagna ha raggiunto il primato europeo in quanto ad ettari coltivati secondo questo metodo. Si potrà dire che gli ettari non sono tutto ed è vero. Un paese come il nostro ha molte altre carte da giocare: l'eccellenza alimentare, la tipicità e la tradizione che bene si coniugano con il biologico".
 
Competere dunque si può e si deve, anche perchè questo comincia ad essere un settore affollato. La Cina, per esempio, ha dichiarato di volere raggiungere il 5% della produzione mondiale in poco tempo.
Ambizioni e, forse, possibilità che si sommano, anche positivamente. "Un mondo che cambia - conclude Nori - e in fretta, comporta che ognuno debba fare la propria parte dando le risposte necessarie alle tante domande che sono sul tappeto e nel programma di questo convegno".