Le donne rurali, che rappresentano la maggioranza della popolazione agricola del mondo, possono svolgere un ruolo determinante e positivo nella lotta contro gli effetti dei cambiamenti climatici utilizzando delle tecniche autoctone o di nuovo adattamento, come per esempio le pratiche colturali durevoli (sistemi di coltura senza lavorazione del suolo o con lavoro ridotto) e strategie per la riforestazione e la gestione dei boschi. E’ questo il messaggio lanciato dal Comitato delle coltivatrici della Fipa (Federazione internazionale dei produttori agricoli) al quale si unisce l’Associazione Donne in Campo della Cia (Confederazione italiana agricoltori), in occasione della Giornata mondiale della donna rurale che si celebra oggi.
Il tema di quest’anno per la Giornata mondiale della donna rurale, 'Cambiamenti climatici: le donne rurali annunciano le soluzioni', ha, del resto, l’obiettivo di ricordare alla popolazione ed ai governi la realtà delle donne rurali nel mondo e l'assoluta necessità di sostenerle concretamente nelle loro attività
'E’ opinione comune', come afferma Karen Serres, presidente delle coltivatrici della Fipa, 'che il cambiamento climatico abbia ripercussioni dirette o indirette per tutti gli esseri umani. Le donne rurali aiutano a rendere il nostro Pianeta più vivibile. Esse giocano un ruolo vitale come produttrici di alimenti, in particolare in un mondo dove l’innalzamento delle acque e delle temperature potrebbe aggravare le condizioni di produzione-diminuzione della superficie arabile, e l’aumento della desertificazione'.
Le donne rurali ricoprono già un ruolo di grande importanza nei paesi dove i rischi di fame e malnutrizione sono più gravi. Visto che la crescita demografica e l’accrescimento della domanda dei prodotti alimentari è una realtà, le donne rurali debbono accettare la sfida che consiste nel produrre meglio, con risorse limitate in un ambiente più difficile. Ma, in condizioni più favorevoli equipaggiate meglio, con accesso alla terra, all’acqua, le donne rurali potrebbero produrre quantità maggiori di prodotti alimentari.
Fino ad ora gli investimenti nello sviluppo delle capacità produttive delle donne sono stati insufficienti. Per esempio, soltanto il 4% dei budget dei governi africani sono destinati all’agricoltura. Questa situazione deve cambiare. Le donne rurali devono essere considerate come agenti di cambiamento, sensibilizzazione e educazione.
I cambiamenti climatici, rileva ancora Serres, sono causati dall’attività umana e in questo contesto è di grande importanza accrescere le capacità produttive delle donne rurali. Migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle donne, contribuisce a creare un mondo migliore dove gli effetti del cambiamento climatico saranno in parte neutralizzati e dove la malnutrizione e l’indigenza marcheranno un netto arretramento.
L’Associazione Donne in Campo della Cia si unisce, pertanto, all’appello del Comitato delle coltivatrici della Fipa, sottolineando l’apporto fondamentale che le agricoltrici nel mondo e in Italia possono dare alla difesa dell’ambiente ed all’affermarsi di uno sviluppo agricolo equilibrato e compatibile capace di garantire nel contempo la sicurezza dei bisogni alimentari e l’equilibrio demografico.