'L'intenzione della Commissione europea di vietare le importazioni di olio di girasole dall'Ucraina contaminato da oli minerali e distribuito ormai in 13 Paesi comunitari è coerente con la necessità di tutelare le imprese ed i consumatori europei di fronte ai rischi per la salute e la concorrenza sleale'. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare il fatto che la Commissione europea si appresta a decidere misure sanitarie di salvaguardia, come l'embargo dopo la scoperta della partite contaminate con idrocarburi pericolosi provenienti dall'ex Paese del blocco sovietico.
Se in Grecia è scoppiato un vero scandalo con le autorità locali che hanno ordinato il ritiro dagli scaffali di specifici marchi di oli e di maionese per un totale di sei milioni di chili di olio di girasole considerato a rischio, l'allarme è particolarmente alto in Italia che, sottolinea la Coldiretti, ha importato nel 2008 quasi l'80% dell'olio di girasole proprio dall'Ucraina per un totale attorno a due chili a persona nello scorso anno. Di fronte alla situazione di incertezza e considerando che al momento non è obbligatorio indicare la provenienza dell'olio di semi in etichetta ma solo il luogo di confezionamento, il consiglio della Coldiretti è quello di acquistare olio extravergine di oliva verificando che sia indicata come previsto per legge in etichetta la dicitura 'olio ottenuto da olive coltivate in Italia ed estratto in Italia'.
'Ma occorre', conclude la Coldiretti, 'attivare nell'immediato tutte le procedure per l'identificazione del prodotto contaminato per provvedere tempestivamente al suo immediato ritiro dal mercato anche con le adeguate informazioni sulle ditte coinvolte'.