Entra nel vivo in Toscana il piano di gestione del calabrone asiatico Vespa velutina.

 

Un piano regionale approvato lo scorso anno per il monitoraggio e il controllo di questa specie invasiva particolarmente pericolosa per gli alveari e che vede coinvolti enti di ricerca e associazioni apistiche.

 

Un piano quindi già in atto e che ora, con la ripresa primaverile sia della attività delle api che dei calabroni, affronterà la sua prima stagione apistica.

 

Il piano vede il coordinamento scientifico dell'Università di Pisa e dell'Università di Firenze, mentre la parte operativa è affidata alle tre principali associazioni apistiche della Toscana: Toscana Miele, Arpat, Associazione Regionale Produttori Apistici della Toscana, e Aapt, Associazione Apicoltori delle Provincie Toscane. Il tutto supervisionato dalla Regione Toscana.

 

In totale sono stati messi a disposizione 240mila euro: 100mila per il 2023, 70mila per il 2024 e altri 70mila euro per il 2025.

 

Andando nel dettaglio dei fondi e delle attività della prima parte dei finanziamenti (100mila euro), alle università andranno 35mila euro, di cui 20mila all'Università di Pisa (Dipartimenti di Biologia e di Scienze Veterinarie) e 15mila a quella di Firenze (Dipartimento di Biologia).

 

Con queste risorse i due atenei dovranno implementare la rete di monitoraggio attivo negli apiari, raccogliere le segnalazioni provenienti dal monitoraggio e trasmetterle alla rete StopVelutina coordinata dal Crea Agricoltura e Ambiente, elaborare i dati raccolti e fare tutte le attività di formazione del personale impiegato nelle attività di monitoraggio e di distruzione dei nidi.

 

Alle associazioni apistiche andranno invece i restanti 65mila euro della prima mandata di finanziamenti, divisi in maniera paritaria con una quota di 21.666,66 euro ciascuna, quota che dovrà coprire il 90% delle spese sostenute per le attività.

 

Di questi 65mila, 18mila euro sono destinati alle attività di monitoraggio passivo (con le trappole per la cattura dei calabroni) e attivo (con l'osservazione in apiario della presenza di Vespa velutina).

 

Gli altri 45mila euro sono dedicati alle attività di distruzione e rimozione dei nidi, da parte di squadre opportunamente addestrate e attrezzate che, se necessario, abbatteranno i nidi con un'iniezione di insetticida e li asporteranno.

 

Resta ovviamente valido l'invito a fare segnalazioni della presenza di nidi o di calabroni, un invito rivolto innanzitutto agli apicoltori e agli agricoltori, ma anche a tutta la cittadinanza.

 

Vespa velutina, ricordiamo sempre, non è pericolosa per le persone, almeno non più di altri calabroni, ma è una minaccia grave per le api da miele e per l'impatto che può avere sull'ecosistema oltre che su altre attività agricole.

 

Per altri dettagli scarica la presentazione dell'attuazione del piano di gestione regionale.