Se ne parlava già l'autunno scorso dell'intenzione da parte della Giunta regionale di aggiornare la normativa sull'apicoltura, un'intenzione che si è concretizzata nelle settimane scorse con la pubblicazione della nuova legge sulla materia.

Si tratta della legge regionale 2/2019, denominata 'Norme per lo sviluppo, l'esercizio e la tutela dell'apicoltura in Emilia Romagna' che abroga e sostituisce la normativa precedente e che è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale del 4 marzo scorso.

Nella sua apertura la legge "riconosce l'apicoltura come attività agricola zootecnica di interesse per l'economia agricola e utile per la conservazione dell'ambiente, la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi naturali e per lo sviluppo dell'agricoltura in generale" e allo stesso modo riconosce l'importanza degli altri pronubi prevedendo una regolamentazione dell'uso dei fitofarmaci per evitare danni e avvelenamenti.

Sempre a questo scopo la legge prevede il mantenimento e l'inserimento di piante di interesse apistico per interventi di rimboschimento e verde pubblico, anche con specie non autoctone, se non costituiscono un problema per la biodiversità locale.

Altro punto centrale e di novità, la legge ha tra i suoi obiettivi la tutela della sottospecie autoctona Apis mellifera ligustica.

Poi, sempre tra le finalità della legge, ci sono aspetti più generali come lo sviluppo e il sostegno alle iniziative associazionistiche, la salvaguardia e il controllo della sanità veterinaria delle api e della qualità dei prodotti apistici, l'incentivazione del rapporto tra mondo della produzione e della ricerca e la razionalizzazione dei metodi di produzione compreso il nomadismo.

Andando a vedere nel dettaglio i punti principali e le novità si hanno:
 

Tavolo apistico regionale

La legge istituisce anche il Tavolo apistico regionale composto da otto funzionari pubblici e da un rappresentante di ogni associazione apistica territoriale, a cui di volta in volta possono essere invitati esperti dell'Università di Bologna, dell'Izs, del Crea, delle Asl e dell'Osservatorio nazionale del miele. Con tutti i partecipanti a titolo gratuito.

Il Tavolo avrà il compito di fare proposte sui vari temi individuati dalla legge come le azioni per la gestione sanitaria, l'uso dei fitofarmaci, la tutela dell'Apis mellifera ligustica, gli aspetti tecnici come la movimentazione delle arnie e l'individuazione dei fabbisogni del settore.


Fitofarmaci

Riguardo alla cautela nell'uso dei fitofarmaci per la tutela delle api mellifiche e degli altri insetti pronubi, la legge vieta qualsiasi trattamento acaricida o insetticida nelle fasi di fioritura di qualsiasi specie coltivata, sia in ambito agricolo che urbano o di altri prodotti fitosanitari che abbiano una comprovata tossicità per le api riportata in etichetta.

Il divieto di trattamento è valido anche in presenza di melata o di altre sostanze attrattive per le api o nel caso di fioriture spontanee sottostanti le coltivazioni, a meno che non vengano preventivamente sfalciate.

Potranno invece essere ammessi anche in fioritura trattamenti insetticidi e acaricidi con principi attivi di origine microbiologica che non abbiano effetti collaterali sulle api.

Per la vigilanza e l'intervento in caso di avvelenamenti, gli enti preposti sono le Asl che potranno fare multe anche fino a 20mila euro.
 

Tutela dell'Apis mellifera ligustica

Per attuare la tutela della sottospecie autoctona Apis mellifera ligustica la legge prevede l'obbligo per gli allevatori di api regine di allevare solo questa sottospecie e vieta l'introduzione e l'allevamento di altre sottospecie di api nel territorio regionale, con multe previste da mille a 6mila euro.

Inoltre è prevista anche la possibilità di creare zone di rispetto intorno alle postazioni di fecondazione delle api regine, con modalità che saranno indicate anche dal Tavolo apistico, il tutto sotto il controllo e la vigilanza dei Servizi regionali competenti in agricoltura.


Sanzioni

La legge prevede infine sanzioni per apiari privi di cartello indicativo previsto dall'Anagrafe apistica da 100 a 600 euro, multe fino a 3mila euro per apiari abbandonati con rischio di saccheggio e multe fino a 3mila euro per la non osservanza delle modalità di spostamento degli alveari e delle distanze da rispettare tra gli apiari che verranno individuate prossimamente anche su proposta del Tavolo apistico.

Scarica il testo completo della legge