Il caldo "stressa" mucche e galline: Coldiretti riporta che in pollai e stalle sono scattate le misure anti afa e gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi.
La situazione è preoccupante soprattutto nelle aree della Pianura Padana dove sono già entrati in funzione ventilatori, doccette e condizionatori per rinfrescare mucche e maiali, ma i picchi di caldo stanno creando problemi anche alle galline che fanno meno uova e anticipano la muta per colpa dello stress da afa.
Coldiretti riporta che se nei pollai si è già registrato un calo fra il 5 al 10 per cento nella deposizione delle uova, per le mucche il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi ed oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte mentre per i maiali sono stati accesi i condizionatori per evitare che le temperature sfondino la soglia dei 28 gradi oltre la quale gli animali cominciano a soffrire e a mangiare fino al 40 per cento in meno della razione giornaliera. Una situazione che - conclude la Coldiretti -  determina un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.

L’estate 2013 è stata fino ad ora segnata in Italia da una temperatura massima superiore di un grado, ma con il 19 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media di riferimento del passato.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi al mese di luglio  che evidenziano peraltro che a rendere le notti degli italiani insonni è anche il livello delle temperature minime che è stato superiore di ben 1,9 gradi rispetto alla media.

La situazione – spiega la Coldiretti - è differenziata a livello territoriale con le temperature massime che rispetto alla media degli scorsi anni sono state molto più alte al Nord (+1,2 gradi) e al Centro (+1,3 gradi) rispetto al Sud (+0,6 gradi). Le precipitazioni invece rispetto alla media del passato sono state addirittura più abbondanti al Sud (+21 per cento) e al Centro (+22 per cento) mentre fanno segnare un forte calo del 42 per cento al Nord. dove in certe zone è scattato l’allarme siccità nonostante le abbondanti piogge primaverili.