"Negli ultimi tre anni le cooperative sono riuscite a liquidare ai propri soci un prezzo maggiore di quello che i singoli agricoltori riescono a spuntare sul mercato, creando stabilità dei redditi e favorendo gli investimenti. La risposta appropriata per affrontare il mercato è, quindi, la reale aggregazione dell'offerta. Purtroppo non troviamo rispondenza nella riforma della Pac, che invece sembra puntare l'attenzione su organizzazioni di produttori che non concentrano il prodotto, ma si limitano a svolgere una funzione contrattualistica. Se questa è la risposta all'ormai imminente superamento delle quote lattiere, che metterà il settore europeo in diretta competizione sui mercati mondiali, c'è da preoccuparsi".

Questo il commento del Coordinamento della cooperazione agroalimentare (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e AgciAgrital) a margine della riunione sulla riforma Pac per il settore lattiero-caseario tenutasi al ministero delle Politiche agricole e alimentari. "Al momento l'unico dato positivo, e per l'Italia fondamentale, che riscontriamo nel processo di riforma – conclude la nota – è l'apertura verso la programmazione produttiva dei formaggi Dop, che speriamo venga recepita in un regolamento".