A due passi da Caltagirone, nella piccola frazione di Santo Pietro, vive dal 1927 una realtà interessante, una fucina di talento, tecnologia, cultura e passione per l'agricoltura. E' presente infatti la Stazione sperimentale di granicoltura, istituita nel 1927 da un regio decreto nell'ambito della battaglia del grano, che voleva rendere l'Italia autosufficiente nella produzione di cereali.

Uno degli scopi più importanti del centro è sempre stato il miglioramento genetico dei frumenti e delle leguminose della granella – sottolinea il direttore della Stazione Gianfranco Venora L'obiettivo è sempre stato quello di lavorare per ottenere varietà che vengano poi inserite nel registro nazionale delle novità vegetali e poi commercializzate dagli agricoltori. Fu iniziato già tanti anni fa un lavoro di catalogazione delle più antiche varietà granicole siciliane, che ora stiamo cercando di rivalutare per valorizzare le peculiarità di queste vecchie varietà locali siciliane”.

Disponiamo di una vera e propria banca del germoplasma – precisa Nello Blangiforti, responsabile della “Banca” - abbiamo circa 300 tipi di semi diversi, relativi alle tante varietà più differenti presenti sul territorio siciliano, che fanno riferimento a cinque aree caratteristiche del nostro territorio: l'alta montagna, l'alta collina, la collina, la pianura e la pianura sud-insulare vicina alla costa. La Stazione ha donato agli agricoltori una parte di questi semi conservati – conclude Blangiforti – ogni cinque anni conduciamo a rotazione nuove semine. Il nostro obiettivo è fare una conservazione più lunga oltre i 5 anni”.