I risicoltori europei stanno attraversando un periodo di grandi sfide. Due di queste sono i cambiamenti climatici e l'arrivo in Europa di Pomacea insularum (chiamata anche Ampullaria e apple snail), una lumaca originaria del Sud Est asiatico che divora le piante di riso e che ogni anno nel mondo causa miliardi di dollari di danni.

Per rispondere a queste sfide nel 2016 è stato lanciato il progetto Neurice. "L'obiettivo è quello di sviluppare nuove varietà europee di riso contenenti alleli di tolleranza alla salinità del suolo per proteggere il settore dagli effetti dei cambiamenti climatici e dall'avanzata della lumaca mela", spiega ad AgroNotizie Stefano Monaco, ricercatore del Crea, uno degli enti coinvolti insieme all'Università degli studi di Milano nel progetto Neurice, che ha partner anche in Francia e in Spagna.
 
Un esemplare di lumaca mela
Un esemplare di lumaca mela

Perché c'è bisogno di selezionare piante tolleranti all'acqua salina?
"I cambiamenti climatici sono ormai una realtà con cui l'agricoltura deve fare i conti. E in futuro è previsto che nell'area del Mediterraneo le precipitazioni si faranno più scarse e che l'acqua disponibile per l'agricoltura sarà di minore qualità. Ad esempio nelle zone litoranee il cuneo salino si farà sentire di più. Già oggi chi coltiva riso nella zona della foce dell'Ebro, in Spagna, o in Camargue, in Francia, deve fare i conti con una crescente salinità dell'acqua".

In che modo intendete rendere tollerante alla salinità il riso?
"Attraverso l'incrocio di varietà europee con cultivar asiatiche portatrici del Saltol, un segmento cromosomico contenente un gene di tolleranza al sale, abbiamo creato delle linee genetiche di riso con un'aumentata resistenza alla salinità. Si tratta in altre parole di varietà locali che mantengono le proprie caratteristiche positive dal punto di vista agronomico e di mercato, ma che hanno acquisito una maggiore tolleranza alla coltivazione su suoli salini".

La tolleranza alla salinità è totale o parziale?
"Insieme a Sis - Società italiana sementi stiamo eseguendo proprio delle prove per testare le caratteristiche delle nuove varietà selezionate. L'obiettivo è quello di arrivare ad inizio dell'anno prossimo con almeno due varietà nuove che saranno poi iscritte nel registro nazionale e saranno rese disponibili per la coltivazione".

In quale modo la vostra ricerca può aiutare i risicoltori nel contrasto alla lumaca mela?
"Pomacea insularum è un mollusco originario del Sud Est asiatico in grado di arrecare gravi danni alle coltivazioni di riso. Si riproduce in maniera veloce e si ciba delle piante e dei semi di riso. In Europa è stato avvistato per la prima volta nel Sud della Spagna e ora si teme che possa arrivare fino in Italia. Il fitto interscambio commerciale tra Spagna, Francia e Italia mette infatti a rischio il nostro paese. È stato però notato che questo parassita ha difficoltà nel colonizzare le risaie in cui la salinità dell'acqua è elevata".

Suggerite che le risaie piemontesi e lombarde vengano irrigate con acqua di mare?
"Assolutamente no. In Italia la nostra ricerca può portare i suoi frutti nel Ferrarese, dove nelle risaie c'è già un problema di salinità delle acque. Ci saranno poi ripercussioni positive nelle zone vocate alla risicoltura della Spagna e della Francia".

In quale modo è possibile individuare la presenza di Pomacea insularum nelle risaie italiane?
"La lumaca mela depone delle uova di colore violaceo sotto le foglie e sugli steli delle piante di riso. Visto il colore particolare sono facili da individuare se si sa cosa cercare. Inoltre in caso di infestazione è facile riconoscere gli adulti che si cibano delle piante di riso".
 
Uova di Ampullaria deposte su una pianta di riso
Uova di Ampullaria deposte su una pianta di riso