Al di là del valore proposto per azione, ritenuto dagli elvetici insufficiente, se nelle condizioni dell'acquisizione non dovessero essere tenuti in conto anche i rischi di tipo normativo e le conseguenti compensazioni economiche in caso di fallimento per motivi di anti-trust, Syngenta non ritiene che il rischio valga la candela.
Continua così il botta e risposta fra le due società, le quali al momento sembrano separate da distanze molto ampie. Se una ricomposizione vi sarà, e nulla pare vietare che ci possa essere in futuro, se ne riparlerà probabilmente fra mesi, se non anni.
Fino ad allora, azionisti e clienti potranno vivere serenamente i propri rapporti commerciali e di partnership con i due colossi, separatamente.
Ascolta l'intervista di Michel Demarè (in inglese)
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie