Nessuna sorpresa rispetto a quanto avevamo anticipato nel nostro articolo di inizio febbraio: 77 sostanze attive, rameici in testa, sono state considerate “candidate alla sostituzione” in quanto soddisfano 1 o più criteri tossicologici, ambientali e anche chimici (il riepilogo è nel box sottostante) che secondo le autorità comunitarie contraddistinguono prodotti che hanno tutti i requisiti per continuare a essere commercializzati nell'Unione Europea, ma che non sono completamente compatibili con le strategie comunitarie a lungo termine, che vedono un costante incremento del già notevole livello di protezione ambientale, e vengono quindi inserite in un meccanismo di sostituzione, che prevede la riduzione della durata di approvazione (da 10 anni a 7 anni) e la necessità di verificare, prima di concedere o rinnovare autorizzazioni di agrofarmaci contenenti candidati alla sostituzione, se per ogni settore di impiego esistano alternative più “verdi”.
Tra i candidati alla sostituzione, oltre ai già citati rameici (con preoccupazione delle aziende biologiche), figurano molecole delle più disparate classi chimiche, dai triazoli, ai fenossiacetici, alle anilidi, ai carbammati, ai piretroidi, ai benzimidazolici, alle feniluree, per citare gli esempi più importanti.
Una sostanza è candidata alla sostituzione secondo il regolamento 1107/2009 quando:
- la sua ADI (acceptable daily intake), la sua ARfD (Acute Reference Dose) o il suo AOEL (Acceptable Operator Exposure Level) sono significativamente inferiori a quelli della maggior parte delle sostanze attive approvate nell'ambito di gruppi di sostanze/categorie d'impiego;
- soddisfa due dei criteri per essere considerata come una sostanza PBT (Persistente, Bioaccumulabile, Tossica);
- suscita preoccupazioni legate alla natura degli effetti critici (ad esempio effetti neurotossici o immunotossici sullo sviluppo) che, in combinazione con il tipo di utilizzo/esposizione, determinano situazioni d'uso che potrebbero restare preoccupanti, per esempio un rischio potenziale elevato per le acque sotterranee, anche qualora venissero adottate misure di gestione del rischio assai restrittive (ad esempio: un ampio uso di dispositivi di protezione individuale, zone tampone molto vaste);
- contiene una proporzione significativa d'isomeri non attivi;
- è o deve essere classificata, a norma della direttiva 67/548/CEE, come cancerogena di categoria 1 o 2, nel caso in cui la sostanza non sia stata esclusa secondo i criteri generali di autorizzazione (vedi oltre);
- è o deve essere classificata, a norma della direttiva 67/548/CEE, come tossica per la riproduzione di categoria 1 o 2, nel caso in cui la sostanza non sia stata esclusa secondo i criteri generali di autorizzazione (vedi oltre);
- se, sulla base della valutazione fondata su orientamenti per l'esecuzione dei test riconosciuti a livello comunitario o internazionale o di altri dati e informazioni disponibili, rivisti dall'autorità, è considerata possedere proprietà d'interferente endocrino che possono avere effetti avversi negli esseri umani, nel caso in cui la sostanza non sia stata esclusa secondo secondo i criteri generali di autorizzazione.
Principio attivo | Criteri soddisfatti | Principio attivo | Criteri soddisfatti |
1-methylcyclopropene | 1 | lambda-cyhalothrin | 2 |
aclonifen | 2 | lenacil | 2 |
amitrole | 1,2 | linuron | 6 |
bifenthrin | 2 | lufenuron | 2 |
bromadiolone | 1 | mecoprop | 4 |
bromuconazole | 2 | metalaxyl | 4 |
carbendazim | 6 | metam | 1 |
chlorotoluron (unstated stereochemistry) | 2,7 | metconazole | 2 |
copper compounds | 2 | methomyl | 1 |
cyproconazole | 2 | metribuzin | 2 |
cyprodinil | 2 | metsulfuron-methyl | 2 |
diclofop | 1 | molinate | 7 |
difenacoum | 1,2 | myclobutanil | 2 |
difenoconazole | 2 | nicosulfuron | 2 |
diflufenican | 2 | oxadiargyl | 6 |
dimethoate | 1 | oxadiazon | 2 |
dimoxystrobin | 1,2,7 | oxamyl | 1 |
diquat | 1,2 | oxyfluorfen | 2 |
epoxiconazole | 2,6,7 | paclobutrazol | 2 |
esfenvalerate | 2 | pendimethalin | 2 |
ethoprophos | 1 | pirimicarb | 2 |
etofenprox | 2 | prochloraz | 2 |
etoxazole | 2 | profoxydim | 7 |
famoxadone | 2 | propiconazole | 2 |
fenamiphos | 1 | propoxycarbazone | 2 |
fenbutatin oxide | 2 | prosulfuron | 2 |
fipronil | 1 | quinoxyfen | 2 |
fludioxonil | 2 | quizalofop-P (variant quizalofop-P-tefuryl) | 6 |
flufenacet | 2 | sulcotrione | 1 |
flumioxazine | 6 | tebuconazole | 2 |
fluometuron | 1 | tebufenpyrad | 2 |
fluopicolide | 2 | tepraloxydim | 2,7 |
fluquinconazole | 1,2 | thiacloprid | 7 |
glufosinate | 6 | tri-allate | 2 |
haloxyfop-P | 1,2 | triasulfuron | 2 |
imazamox | 2 | triazoxide | 1 |
imazosulfuron | 2 | warfarin | 1,6 |
isoproturon | 2 | ziram | 2 |
isopyrazam | 2 |
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Cosa succede adesso? Ben poco!
Le ricadute a breve termine, a parte le inevitabili strumentalizzazioni commerciali, sono per adesso trascurabili: il meccanismo di valutazione comparativa inizierà ad essere attuato a partire dalle domande di autorizzazioni di agrofarmaci presentate dopo il 1° agosto 2015 e prevede tempi lunghissimi, sia per decidere se un determinato formulato deve uscire dal mercato, sia nel tempo concesso dopo la decisione: tre anni.
Nei prossimi articoli approfondiremo i criteri utilizzati per stilare questa lista, che è destinata ad allungarsi nel tempo.
Per saperne di più
- REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/408 DELLA COMMISSIONE dell'11 marzo 2015 recante attuazione dell'articolo 80, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che stabilisce un elenco di sostanze candidate alla sostituzione
- REG. (CE) n. 1107/2009 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 Relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE.
- Final report: "Ad-hoc study to support the initial establishment of the list of candidates for substitution as required in Article 80(7) of Regulation (EC) No 1107/2009" (09.07.2013).
- Questions and Answers on Candidates for Substitution
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Fonte: Agronotizie