Si è svolta lo scorso 19 luglio la riunione collegiale di una trentina di periti dei Condifesa di Veneto e Friuli-Venezia Giulia e delle compagnie assicurative, organizzata dal Condifesa del Veneto e curata dal tecnico Oddino Bin dei Consorzi Difesa. Ogni anno, nel corso della stagione agricola, i Consorzi promuovono un incontro tecnico sul campo per mettere a confronto le diverse esperienze, con particolare attenzione alle calamità naturali in corso. Lo scorso anno era la siccità a causare la moria dei raccolti, quest’anno invece è l’eccesso di pioggia a colpire le colture venete, lasciando poche vie di scampo agli agricoltori.  L’incontro tecnico, tenutosi su due aziende scelte a campione nella campagna trevigiana, si è focalizzato in particolare sulle colture di mais e vite che stanno subendo i contraccolpi maggiori.



Perizia collegiale dei danni da eccesso di pioggia sulla coltura del mais

Mais
La stagione è oramai avanzata e non ci sono grandi margini d’intervento per gli agricoltori. Chi è riuscito a seminare il mais nel mese di marzo, oggi ha il raccolto ad un normale stadio vegetativo che necessita per lo più di essere irrigato a causa del repentino cambio climatico e dell’aumento delle temperature che sta riducendo le riserve idriche dei campi. Ma la maggior parte dei maiscoltori ha avuto a disposizione pochi periodi asciutti nei quali procedere con la semina, protraendola in via eccezionale fino a metà giugno ed ora si trovano a fare i conti con un raccolto che presenta gravi problemi di crescita e maturazione, senza alcuna possibilità d’intervento per tamponare la situazione. Le perdite di prodotto saranno elevate, oltre che per la semina tardiva anche per la mancata semina (causata dall’impraticabilità dei campi) e per il ristagno idrico.


Danni da eccesso di pioggia: asfissia radicale del Prosecco Doc
 

Vite
La situazione della vite è simile. L’eccessiva piovosità primaverile ha causato grossi problemi di asfissia radicale laddove i terreni non presentano un buon drenaggio. Ciò ha comportato in alcune aree la ridotta produzione di grappoli e l’impossibilità d’intervenire per tutelare la pianta da Peronospora e Botrite, le principali malattie che colpiscono la viticoltura veneta. Le frequenti piogge hanno impedito la regolarità dei trattamenti con antibotritici e antiperonosporici impedendo l’accesso ai vigneti, resi impraticabili o dilavando il prodotto annullandone l’effetto. Resta quindi da verificare l’andamento meteo delle prossime settimane, fino alla raccolta e alla vendemmia, solo in quel momento ci saranno dati certi sui danni subiti su base provinciale e regionale, ma i segnali rilevati oggi sul campo non fanno ben sperare.
In particolare il confronto tra periti è avvenuto analizzando lo stato di un giovane vigneto di Prosecco Doc, con una capacità produttiva di c.a. 200 q.li/ha, che a causa del danno subìto produrrà all’incirca 40-50 q.li/ha e quello di un campo di mais dove le piante presentano uno stato vegetativo assimilabile a quello del mese di aprile, con un ritardo quindi di tre mesi che ne inficerà in modo pesante la produzione.

Un tempo questi incontri fra tecnici venivano organizzati per analizzare principalmente i danni dovuti alle violente grandinate, oggi non è più così - commmenta Flavio Bortolato, direttore Condifesa Veneto - . Le avversità atmosferiche si fanno sempre più varie e frequenti rendendo di fatto impossibile qualsiasi previsione e intervento precauzionale. Ecco perché, anche alla luce della nuova politica europea che dal 2014 vedrà cambiare il sistema assicurativo presentando solo due tipologie di polizze “Pluririschio” e Multirischio”, è fondamentale che tutti gli operatori che lavorano nell’ambito della difesa agricola (compagnie assicurative, consorzi di difesa, enti e istituzioni) traccino una linea comune nella valutazione dei danni- continua Bortolato- , così da dare all’imprenditore agricolo un quadro fedele della situazione agronomica affinché possa tutelare al meglio le colture da rischi meteorologici imprevedibili. La via assicurativa resta la principale strada da percorrere, accanto alla quale però i Consorzi di Difesa (Condifesa) del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia hanno messo in campo un’ampia rete di proposte mutualistiche per completare la gamma di strumenti a favore dell’agricoltura del nostro territorio".