L’incontro è stato aperto dall’amministratore delegato di Syngenta, Luigi Radaelli, che ha presentato le strategie della multinazionale elvetica nelle sue nove linee di azione sulle diverse filiere (mais, soia, cereali, riso, canna da zuchero, colture industriali, orticole, frutta e vite nonchè prati, fiori e giardini. Un mercato complessivo mondiale da 70 miliardi di Euro nel 2010 destinato ad ampliarsi, secondo Radaelli, fino a 200 miliardi nel 2025.
In Italia Syngenta occupa 400 collaboratori, produce un fatturato da 215 milioni euro che fa assumere a Syngenta il ruolo di leader nel settore degli agrofarmaci.
Complessivamente il settore agroalimentare in Italia produce 246 miliardi di euro, pari al 15% del Pil nazionale; di questo il vino apporta un fatturato pari a 9 miliardi di euro di cui 4,4 esportati nel 2011 (con + 12%) ed è il primo settore in valore e il terzo in quantità.
In Italia il mercato degli agrofarmaci vite è pari a 220 milioni di euro (27% del totale mercato) e per Syngenta rappresenta il 15% delle vendite complessive.
Syngenta si pone quindi come azienda leader nell’agricoltura responsabile e si proietta con forza verso il recepimento della nuova direttiva sull'uso sostenibile in agricoltura il cui ingresso in tutte le aziende europee è prevista già dal gennaio 2014.
Matteo Marenghi (Direttore consorzio tutela vini Oltrepò Pavese)
La viticoltura italiana nel contesto internazionale: prospettive e tendenze
Nella relazione di Matteo Marenghi è stato evidenziato come la superficie mondiale coltivata a vite sia in flessione dal 2005 passando da 8 a 7,5 milioni di ettari, mentre la produzione è pressoché stabile ed un consumo in leggero aumento (245 milioni di ettolitri).
Francia e Italia competono ogni anno il primato della produzione mentre l’Italia è il paese maggiore esportatore, seguito da Spagna e Francia. Il vino Italiano trova mercati di esportazione in Europa (Germania, Regno Unito) oltre a Canada e Medio Oriente.
Nel 2012 in Italia è stata registrata la produzione più scarsa degli ultimi 50 anni, ma ci si aspetta un vino di elevata qualità.
Attenzione è stata posta anche alla riduzione dei consumi interni grazie all’accrescersi di una “neo sobrietà”, in particolare legata all’introduzione della patente a punti.
Il futuro? Secondo Marengi va ricercato nella produzione di vini da monovitigni veri nel vino sostenibile e nel costante adattamento alle nuove “mode” del consumo del vino.
Trasparenza, chiarezza, correttezza e verità le nuove leve che si basano sulla relazione tra chi produce e chi consuma. Obiettivo fondamentale: raccontare il vino in modo più friendly per “non spaventare” il consumatore con termini e filosofie poco comprensibili.
Mauro Coatti (Head of Specialities)
Le sfide della viticoltura e le risposte di Syngenta
Mauro Coatti da una parte ha evidenziato le richieste dell’agricoltore: controllo delle malattie e dei parassiti, aumento dell’efficienza produttiva, accesso al mercato.
Dall’altra le richieste della filiera: produzioni di qualità che preservino la qualità del nostro territorio.
A questo scenario Syngenta risponde con tre azioni:
- un portfolio completo ed innovativo (agrofarmaci, bionsetticidi e biofungicidi, insetti utili);
- un’organizzazione specifica dedicata alla viticoltura (8 crop filed expert che forniscono consulenza tecnica sulla coltura, raccoglie le richieste dagli agricoltori, partecipa al pre-lancio delle nuove soluzioni e sviluppa le partnership);
- una rete di relazioni con enti di ricerca e istituti pubblici e privati che hanno permesso di creare alcuni supporti come le “Linee guida per l’uso sostenibile degli agrofarmaci”, il supporto alla corretta calibrazione delle irroratrici, la tecnologia tracer per la visualizzazione dei residui, la gestione dei dosaggi in funzione della massa vegetativa e i corsi per la formazione degli operatori.
Vanes Rubboli (Solution Development Manager)
Cidely – nuovo antioidico specifico per vite e melo a base di cyflufenamid
Ampio spazio alla presentazione della nuova molecola appartenente ad una nuova famiglia chimica, le amidossine, molto efficace e con un profilo ecotossicologico molto rispettoso e con un nuovo meccanismo di azione (unico rappresentante del gruppo U6 del Frac) in grado di inibire la formazione degli austori, ridurre la crescita del micelio ed impedire la sporulazione (attività preventiva e post-infezionale).
Il Cidely ha azione translaminare, sviluppa azione fungicida anche in fase di vapore e si dimostra particolarmente resistente al dilavamento: questo garantisce un prodotto efficace e costante negli anni.
Nel 2012 sono state condotte circa 50 prove in tutta Italia su melo, vite e vinificazione, con risultati positivi costanti.
Cidely è già registrato su vite e melo ed è in fase di inserimento nei programmi di difesa integrata per l’oidio.
Giuseppe Frova (Portfolio Manager)
Analisi del mercato
Gli antioidici occupano un mercato di circa 44 milioni di euro, di cui 35% di triazoli e simili, 23% di zolfo, 19% di prodotti specifici per trattamenti in post-fioritura, 12% di prodotti di apertura, 7% di miscele e 4% di strobilurine.
Obiettivi: acquisire nuove quote in un mercato nel quale non erano presenti novità (relativamente al meccanismo di azione) da più di cinque anni.
Francesco Scrano (Head of Customer Marketing)
Panorama sulla viticoltura italiana
Il censimento Istat del 2010 ha verificato la presenza di 388.881 aziende viticole che coltivano 644.296 ettari (media 1,7 ettari ad azienda) ed hanno investito nell’irrigazione. Le regioni con maggiore superficie sono la Sicilia, la Puglia, il Veneto, la Toscana e l’Emila Romagna. Il 32% della Sau è nelle mani del 7% dei viticoltori (circa 27 mila).
Interessanti le analisi legate alle richieste delle fasce di coltivatori e come la rete distributiva italiana possa contribuire al corretto uso in campo di queste specialità.
Roberto Baggio (Head of Sales)
L’ultimo intervento da parte di Roberto Baggio ha messo chiarezza su come creare valore per la filiera vitivinicola, per la distribuzione, per i viticoltori e per Syngenta.
La vicinanza di Syngenta ai distributori e l’impegno nella messa a punto di strategie chiare permetterà di assicurare agli agricoltori protezione delle colture e redditività, nel rispetto dell’ambiente e creando valore per i vari attori della filiera.