Da domani 22 giugno a sabato 25, all'Istituto agrario di San Michele all'Adige, biologi di fama internazionale parteciperanno al workshop organizzato nell'ambito del dottorato internazionale in genomica e fisiologia molecolare delle piante da frutto che coinvolge una ventina di istituti di ricerca internazionali e una trentina di studenti provenienti da molti paesi.

L'iniziativa, promossa dal presidente della Fondazione, Francesco Salamini e dal professore Silviero Sansavini dell'Università degli Studi di Bologna, ha ricevuto il patrocinio della Società internazionale di studi orticoli e riguarda la biologia fiorale e l'autoincompatibilità nelle specie da frutto.

Esperti mondiali si confronteranno con i giovani studenti provenienti da Italia, Francia, Germania, Israele e Giappone oltre che con quelli in formazione a San Michele all'Adige.

Il superamento delle barriere genetiche che impediscono l'autofecondazione in molte specie vegetali (fra le quali molte di quelle frutticole) rappresenta un obiettivo importante di molti programmi di miglioramento genetico. La conoscenza dei meccanismi molecolari che regolano questo fenomeno rappresenta quindi uno strumento fondamentale perché questi programmi di breeding abbiano successo.

"Questa iniziativa si inserisce pienamente nelle attività di ricerca della biologia delle piante da frutto - spiega Roberto Viola, dirigente del Centro di ricerca ed innovazione-, settore nel quale, dopo i grandi risultati raggiunti negli anni trascorsi, stiamo cercando di formare, a San Michele e con i nostri partner internazionali, una generazione di nuovi ricercatori".

Anteprima di questo workshop sarà un seminario con Paul Boss dello Csiro (Australia) che discuterà su alcuni punti salienti di un progetto di ricerca sulle 'Basi genomiche dell'aroma dell'uva' coordinato dal gruppo di Genomica applicata alla vite con Stella Grando e Juri Battilana.