E' necessario investire sulla produzione di energia rinnovabile dell'agricoltura italiana che è ottenuta per oltre il 70% dalle biomasse combustibili provenienti dal legno, dalle colture erbacee, dai residui agroalimentari e dai reflui degIi allevamenti, dove sono completamente assenti i rischi di contaminazione nucleare.
E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al sequestro di  diecimila tonnellate di combustibile per stufe proveniente dalla Lituania e contaminato dal Cesio 137, nel sottolineare che lo sviluppo delle energie rinnovabili prodotte nelle campagne italiane può triplicare nei prossimi dieci anni per raggiungere una percentuale dell'8% del totale,  pari a 15,5 milioni di tonnellate di petrolio equivalente (Mtep).
Di fronte agli evidenti rischi è necessario, sottolinea la Coldiretti, garantire la tracciabilità nella produzione di tutte le fonti energetiche rinnovabili che possono offrire una importante risposta ai fabbisogni ambientali ed energetici e rappresentano quindi un fondamentale contributo alla sviluppo sostenibile.
L'Italia, conclude la Coldiretti, offre grandi opportunità per la produzione di queste fonti alternative di energia ed è importante rafforzare la produzione nazionale per sviluppare la filiera corta che utilizza  biomassa proveniente al territorio.