Volete raccogliere more e mirtilli, asparagi o funghi, mentre fate una passeggiata nei boschi della Toscana?
Allora vi spieghiamo come fare per rispettare il bosco e non incorrere in multe e sanzioni.
Per quanto riguarda le zone di raccolta, in generale i frutti spontanei possono essere raccolti in tutti i terreni classificati come boschi, sia pubblici che privati, purché aperti.
Non è invece permesso l'accesso a fondi chiusi e recintati e in generale nei parchi naturali e nelle zone protette (a parte particolari eccezioni).
Inoltre, in certe zone possono essere stabiliti dei divieti temporanei, soprattutto per la raccolta dei funghi, che devono comunque essere segnalate con appositi cartelli.
Per quanto riguarda cosa si può raccogliere bisogna precisare che ci sono prodotti che possono essere raccolti liberamente da tutti, altri che prevedono dei permessi a pagamento e altri ancora che hanno bisogno di autorizzazioni più complesse.
Prodotti di libera raccolta
I prodotti che possono essere raccolti da tutti, senza la necessità di particolari autorizzazioni o patentini, sono le more di rovo, i lamponi, i mirtilli, le fragole, le bacche di ginepro, i muschi e gli asparagi selvatici.
Però, anche se la loro raccolta è libera, ci sono delle limitazioni nelle quantità che possono essere raccolte o riguardo ai periodi di raccolta, come regolamentato dalla legge forestale regionale 39 del 2000.
Nel dettaglio le quantità massime che possono essere raccolte da una persona in un giorno sono:
- 2 chili per fragole;
- 2 chili per i mirtilli;
- 2 chili per i lamponi;
- 3 chili per le more di rovo;
- 0,5 chili per le bacche di ginepro;
- 0,5 chili per i muschi.
Per gli asparagi selvatici non c'è un quantitativo massimo, ma la raccolta può essere fatta solo fino al 31 maggio di ogni anno.
In ogni caso non si possono mai usare pettini o rastrelli e non si deve in nessun modo danneggiare le piante.
Funghi
La raccolta dei funghi spontanei è regolata dalla legge regionale 16 del 1999.
Per raccogliere i funghi è necessaria un'autorizzazione a pagamento, che si può fare tramite il bollettino postale sul conto corrente 6750946, intestato all'amministrazione regionale, indicando come causale: "raccolta funghi".
Le tariffe variano a seconda se si è residenti o meno in Toscana.
Per i residenti il costo è di:
- 13 euro per sei mesi, a decorrere dalla data del pagamento;
- 25 euro per 12 mesi, sempre a decorrere dalla data del pagamento.
Per i non residenti l'autorizzazione invece è giornaliera o annuale e il costo è di:
- 15 euro per una giornata;
- 40 euro per sette giorni, a decorrere dalla data del pagamento;
- 100 euro per un anno, sempre a decorrere dalla data del pagamento.
Nel caso dei funghi il limite di raccolta giornaliero è di 3 chili a persona. Però nei comuni montani i residenti del comune possono raccogliere fino a 10 chili di funghi al giorno.
Ci sono poi delle dimensioni minime per alcuni funghi. I porcini (Boletus edulis) non possono essere raccolti se più piccoli di 4 centimetri, mentre il fungo dormiente (Hygrophorus marzuolus) e il prugnolo (Tricholoma georgii) devono non possono essere raccolti se più piccoli di 2 centimetri. L'ovolo buono (Amanita caesarea) deve essere raccolto solo con l'ovulo aperto e le lamelle visibili.
La raccolta dei funghi è sempre vietata nelle zone protette e può essere vietata in alcuni boschi, che devono essere opportunamente segnalati, gestiti da cooperative o altre realtà per fini commerciali, dal 1 aprile al 31 agosto.
Ci possono essere divieti di raccolta anche nei castagneti da frutto dal 1 settembre al 31 ottobre, per non ostacolare o danneggiare la raccolta delle castagne. Ma anche in questo caso il divieto deve essere ben segnalato con una cartellonistica specifica.
Tartufi
I tartufi, a differenza di altri prodotti spontanei del bosco, non possono essere raccolti da chiunque, come previsto dalla legge regionale 36 del 2023, entrata in vigore proprio quest'anno.
Per raccogliere tartufi in Toscana infatti è necessario avere un tesserino di abilitazione che può essere ottenuto solo dopo aver frequentato un corso di formazione e aver superato l'esame finale del corso.
Norme specifiche per gli agricoltori
Quanto detto fino ad ora è valido per chiunque abbia voglia e passione di andare a raccogliere cose nel bosco. Per gli agricoltori che invece vogliono raccogliere i prodotti spontanei dei boschi per venderli è necessario segnalare l'inizio di questa attività collaterale tramite una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al comune di residenza.