Agea pronta a velocizzare il processo di pagamento agli agricoltori aventi diritto in materia di gestione del rischio, che siano aiuti unionali o con fondi di derivazione nazionale. Si respirava un certo ottimismo all'evento che si è tenuto ad Acerenza (Pz) lo scorso 16 febbraio dal titolo "La gestione del rischio nella Pac 2023-2027: misure attive, misure passive ed AgriCat".
Il convegno è stato organizzato dalla Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali (Fidaf) e dal Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali (Conaf) ed è stato l'occasione per fare il punto proprio sulla nuova impostazione della gestione del rischio in agricoltura. L'Italia è all'avanguardia in quanto a strumenti e ha attivato tutte le possibilità offerte dalla nuova Politica Agricola Comune (Pac).
Tornando ad Agea, Francesca Pace, responsabile proprio dell'Ufficio Gestione del Rischio dell'organismo pagatore, ha lasciato trapelare un certo entusiasmo per il nuovo sistema informatizzato e integrato per la gestione delle richieste di aiuto, in tema di gestione del rischio. In caso di danni dovuti ad eventi atmosferici avversi o a condizioni di mercato impreviste, dal 2024 tutto dovrebbe scorrere più velocemente e il tempo di attesa da parte degli agricoltori per ricevere sul conto gli aiuti che spettano loro, dovrebbe notevolmente diminuire.
Il sistema è stato messo a punto dopo aver sentito tutti i soggetti coinvolti nelle procedure, aver individuato le criticità e stilato linee guida. La buona notizia è che è stato già messo alla prova in occasione dell'erogazione dei ristori concessi per gli eventi alluvionali 2023 e per la siccità 2022, attraverso una domanda automatica precompilata. Il pagamento è avvenuto celermente: il 25 ottobre 2023 è arrivato con Decreto l'ok dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Agroalimentare e delle Foreste (Masaf), il 12 dicembre 2023 sono arrivati i primi pagamenti a coloro che ne avevano diritto per un totale di 106 milioni di euro, con 26.856 aziende ristorate alla prima tranche. La scadenza del 31 gennaio 2024, per il ristoro a tutte le aziende le cui domande sono state ammesse al pagamento, è poi stata rispettata.
"Il risultato - ha detto Francesca Pace - ci ha dato la spinta: d'ora in avanti Agea intende utilizzare la domanda automatica precompilata di default. Diventeremo così più efficaci. È uno strumento che stiamo per aprire per semplificare le procedure e vogliamo fare in modo di informatizzare anche le denunce di danno per il nuovo Fondo AgriCat".
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Di cosa si tratta esattamente e come impatterà il nuovo metodo sulle incombenze degli agricoltori?
A spiegare il meccanismo e il software è stata ancora una volta Francesca Pace. "La gestione del rischio diventa fondamentalmente una sezione del fascicolo aziendale ed è proprio dal fascicolo che viene letto il piano colturale aziendale. L'agricoltore - ha spiegato - non fa altro che andare a un Centro di Assistenza Agricola e manifestare il suo interesse per quanto riguarda la volontà di assicurarsi o di voler aderire a un fondo. Contestualmente indicherà se fa parte di un consorzio di difesa oppure se vuole assicurarsi direttamente con una compagnia assicurativa. Ogni azienda agricola avrà così una carta d'identità integrata al suo fascicolo per quello che riguarda la gestione del rischio".
L'idea è quella di semplificare al massimo per evitare che il procedimento burocratico per arrivare a un rimborso si blocchi a qualche stadio, magari in presenza di anomalìe sanabili. "Oggi il processo - ha continuato Francesca Pace - è molto complesso. Con il nuovo sistema i controlli vengono spostati a monte".
Procedura burocratica di una domanda di rimborso, prima e dopo l'entrata in funzione del nuovo sistema di Agea
(Fonte foto: Relazione di Francesca Pace, responsabile dell'Ufficio Gestione del Rischio di Agea)
Mentre ancora si attende il Pgra, il Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura, per il 2024, durante il convegno di Acerenza sono emerse alcune criticità. Il Pgra è lo strumento legislativo annuale che detta la disciplina in materia di gestione del rischio sugli interventi ex ante, cioè prima che l'evento avverso avvenga.
"Il meccanismo ad oggi utilizzato per la determinazione del valore della produzione storica e dei valori massimi assicurabili o proteggibili è quello dello standard value. Auspichiamo che gli standard value - ha detto Francesco Antonio Costanzo, vicepresidente di Coordifesa, durante la tavola rotonda - siano strumenti che snelliscano e migliorino la procedura piuttosto che meccanismi che finiscono per tagliare il contributo. Era possibile sostenere che lo standard value individuato per quella o quell'altra produzione di eccellenza potesse essere contestato. Abbiamo seguito questa via e il risultato è che i procedimenti per gli Anni 2021, 2022 e 2023 sono bloccati, in attesa di documentazione probante. Sul nuovo Fondo AgriCat vi dico qual è il sentore nell'ambiente, oggi. Ogni agricoltore che acceda a sua domanda unica, vede il prelievo eseguito del 3% dal Primo Pilastro a favore di AgriCat. Siamo in emergenza siccità in Sicilia, da settembre cerchiamo di inserire domande, queste domande sono tutte 'in compilazione'. Riteniamo che AgriCat, essendo nazionale, non riesca a recepire le peculiarità di ogni regione. Ci sono poi problemi per quanto riguarda il diverso trattamento fra chi è assicurato anche in maniera privatistica per eventi catastrofali e chi no. Sono nate delle distorsioni per cui, in alcuni casi, i risultati della perizia dell'assicurazione privata sono inferiori a quelli della perizia d'area".
Camillo Zaccarini Bonelli, responsabile della Direzione Strumenti di Gestione del Rischio di Ismea, ha risposto: "Io sono dell'idea che alcune anomalìe, per esempio il fatto che un agricoltore assicurato possa essere ristorato con un importo inferiore rispetto a un agricoltore che ha solo AgriCat come copertura, perché ha una perizia eseguita dalla sua compagnia assicurativa meno favorevole, siano qualcosa da correggere. È evidentemente un disincentivo ad assicurarsi. Il fatto poi che abbiamo situazioni per le quali l'iter amministrativo ha visto la non chiusura di alcuni procedimenti, mi risulta nuovo, renderò conto e mi preoccupa. Se ci sono situazioni sospese evidentemente vanno risolte".
Fra le problematiche discusse, ancora una volta, quella di una cronica mancanza di adesione a strumenti di gestione del rischio agricolo al Centro e al Sud Italia. Secondo i dati forniti da Mauro Serra Bellini della Direzione Sviluppo Rurale del Masaf, il 79% dei valori assicurati per le colture vegetali si concentra al Nord, mentre appena il 21% è diviso fra Centro e Sud. "Servono formazione e consulenze maggiormente orientate sul tema. Le regioni devono allinearsi alla politica nazionale sulla gestione del rischio, altrimenti non riusciremo mai a riallineare la situazione", ha detto ancora Camillo Zaccarini Bonelli.
Un dato dovrebbe stimolare riflessioni fra gli agricoltori con sedi aziendali al Centro e al Sud: un'analisi condotta sugli Anni dal 2015 al 2022 (ex sottomisura 17.1) ha dimostrato che le aziende agricole assicurate hanno migliorato la loro produttività del 9%, mentre la Plv aziendale è aumentata del 167%. In altre parole, ogni euro di contributo pubblico erogato ha prodotto 1,67 euro di incremento nella Plv aziendale. La gestione del rischio favorisce la sostenibilità economica.