Accelerare l'iter di autorizzazione delle nuove cultivar in base ai risultati delle sperimentazioni del Cnr, liberalizzare il "brevetto" della FS17- Favolosa nei tempi previsti, incentivare attraverso bandi Psr gli innesti con cultivar resistenti per cercare di salvare il patrimonio arboreo dall'avanzata della Xylella fastidiosa. È quanto ha chiesto ieri mattina il presidente di Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano, David Granieri, in occasione dell'incontro "Emergenza Xylella: la scienza al centro delle soluzioni" organizzato a Bari per il centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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Intanto, da ieri pomeriggio è sul territorio pugliese il sottosegretario all'Agricoltura, Patrizio La Pietra, che incontrerà organizzazioni e imprese agricole proprio per trovare soluzioni e vie d'uscita dall'infezione della Xylella fastidiosa.

 

Unaprol, impegnare tutte le risorse disponibili

Unaprol in questi dieci anni, proprio con il Cnr, ha contribuito a promuovere progetti importanti per cercare di trovare cultivar resistenti al batterio e per provare a frenare la corsa dell'infezione con l'ausilio di cani molecolari, in collaborazione con Enci, in grado di riconoscere in via preventiva le piante infette.

 

"Altrettanto fondamentale è che i 300 milioni di euro stanziati dal Piano Straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia, fermi in Regione mentre il batterio continua ad avanzare indisturbato verso il Nord della Puglia, vengano sbloccati una volta per tutte" si afferma in una nota di Unaprol.

 

A tre anni dalla pubblicazione del Piano, infatti, a causa anche di enormi vincoli burocratici che bloccano le aziende la Regione Puglia è riuscita nel 2022 ad impegnare risorse per quasi 13,2 milioni di euro a fronte di tre distinti atti di concessione degli aiuti.

 

"Un fatto molto grave perché questo primo stanziamento rappresenta solo una prima boccata d'ossigeno per gli olivicoltori salentini che non è sufficiente rispetto ai danni del batterio - spiega Granieri -. Sulla misura del reimpianto, ad esempio, sono state presentate 26 domande collettive ed oltre 8mila domande singole, per complessivi 222 milioni di richieste, a fronte di uno stanziamento totale di 60 milioni di euro". Secondo Unaprol, è necessario quindi un deciso cambio di passo nelle procedure di istruttoria e assegnazione delle risorse senza procedere a nuovi bandi.

 

"Dopo dieci anni di Xylella possiamo dire che di parole ce ne sono state fin troppe ma di fatti concreti se ne son visti ben pochi - conclude Granieri -. La devastazione della Xylella ha portato danni incalcolabili sia a livello economico, sia a livello ambientale ed è fondamentale coinvolgere altri ministeri per mobilitare ulteriori risorse in grado di rilanciare i territori colpiti da questa grave fitopatia".

 

In effetti su tanto si era già mossa sin dal 2021 la Regione Puglia: l'assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia già quasi due anni fa aveva chiesto al Governo 700 milioni di euro in più per il Piano di Rigenerazione, ma si tratta di una richiesta rimasta al momento senza esito.

 

Coldiretti, battere l'avanzata con la prevenzione

Solo nell'area infetta risultano contaminati 183mila ettari e 21 milioni di alberi e contro il dilagare della Xylella che è arrivata ad Alberobello sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca -  ricorda Coldiretti Puglia in una nota. Tali attività restano necessarie per l'individuazione dei focolai nei primissimi stadi della infezione su piante sensibili e la successiva rimozione secondo legge, così come il controllo della presenza di potenziali vettori contaminati, restano l'unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L'efficacia e la sistematicità sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe, anche puntando sulle tecnologie innovative di monitoraggio remoto.

 

"Per la prevenzione indispensabile ad arginare l'avanzata della Xylella, vanno trasferiti subito i 5 milioni di euro agli enti pubblici per dare corso alle pratiche fitosanitarie obbligatorie sulle superfici agricole non coltivate, aree a verde pubblico, bordi delle strade, canali, aree demaniali, per arrestare l'avanzata del batterio killer che interessa 8mila chilometri quadrati di territorio, il 40% della Puglia", ha aggiunto il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

 

La diffusione della Xylella fastidiosa potrebbe costare miliardi di euro nei prossimi cinquant'anni in Europa, mentre in Italia, se l'espansione della zona infetta non venisse arrestata, l'impatto economico potrebbe crescere fino a 5,2 miliardi di euro - insiste Coldiretti Puglia - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana Pnas (Atti della Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America) sulla valutazione dell'impatto di Xylella fastidiosa pauca sull'olivicoltura in Italia, Grecia e Spagna, studio realizzato nell'ambito del Progetto H2020 Ponte da un team multinazionale di ricercatori guidato da economisti dell'Università di Wageningen (Olanda). La ricerca ha un ruolo determinante - conclude Coldiretti Puglia - perché fino al 2013 in Europa non c'era traccia di Xylella ed era conosciuta (da 130 anni) solo nelle Americhe e Taiwan.

 

Patrizio La Pietra in Puglia per trovare soluzioni

Il sottosegretario Masaf, Patrizio La Pietra, è giunto ieri, 16 marzo 2023, in Puglia e vi resterà fino a sabato 18 marzo prossimo per una serie di incontri istituzionali, convegni con amministratori locali ed imprenditori agricoli, finalizzati ad approfondire le principali tematiche inerenti la questione Xylella e il necessario rilancio dell'olivicoltura pugliese. 

 

"La mia presenza sul territorio, oltre a testimoniare la mia vicinanza al mondo agricolo pugliese - ha dichiarato il sottosegretario La Pietra - e in particolare alle aziende impegnate nella produzione olivicola, sarà un'occasione di confronto sulle possibili soluzioni al problema della Xylella, che in questi anni ha duramente colpito il settore e rappresenterà inoltre un'opportunità per delineare i possibili scenari nei quali operare, per ridare slancio a un comparto che è stato, è e dovrà essere anche in futuro, il fiore all'occhiello della agricoltura italiana".