La rimodulazione del Piano per la Rigenerazione Olivicola porta complessivamente a 60 milioni di euro le risorse per gli espianti e i reimpianti in Salento. L'atto si compie definitivamente con la pubblicazione il 17 gennaio 2023 della delibera della Giunta Regionale della Puglia numero 1675 del 29 novembre 2022, che apporta una variazione di bilancio così da consentire di spendere sulla Misura prevista dall'articolo 6 del Decreto Interministeriale 6 marzo 2020 - che ha istituito il Piano di Rigenerazione Olivicola del territorio pugliese - ben 20 milioni rimasti inutilizzati e incagliati sulla Misura inizialmente prevista dall'articolo 4: quella dedicata alla mera rimozione delle piante disseccate dalla Xylella fastidiosa.


La lunga marcia di questo trasferimento di risorse iniziò già a fine 2020, quando Regione Puglia si accorse che le domande pervenute sul bando del settembre di quell'anno per i contributi ai reimpianti erano tantissime: riguardavano oltre 83.808 ettari e per un valore di aiuto pari ad oltre 222 milioni di euro ed impossibili da pagare con soli 40 milioni di stanziamento.


Il 14 dicembre 2021 giunse il parere positivo del Comitato di Sorveglianza al Piano di Rigenerazione Olivicola, mentre il successivo 6 maggio 2022 un Decreto del Mipaaf accoglieva la richiesta di Regione Puglia azzerando lo stanziamento per la rimozione degli olivi secchi, ma rinviando di fatto gli aspetti più operativi ad una variazione di Bilancio dell'Ente territoriale, che oggi vede definitivamente la luce.

 

In totale ci sono ora 60 milioni di euro a disposizione degli espianti e dei reimpianti e si tenterà di soddisfare quanto più possibile le 8.131 domande di aiuto individuali, le 1.029 domande di aiuto di adesione e le 26 domande collettive presentate dagli agricoltori. Regione Puglia dal canto suo, per farvi fronte, nel corso del 2022 ha già impegnato risorse per quasi 13,2 milioni di euro a fronte di tre distinti atti di concessione degli aiuti.


Con l'operatività del catasto olivicolo delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa diviene più agevole consentire agli agricoltori di espiantare gli ulivi secchi e preparare i terreni per il reimpianto. Il catasto olivicolo è una banca dati depositata presso il Sian contenente gli esiti della foto restituzione delle aree interessate i cui contenuti riguardano la puntinatura delle piante di olivo e lo stato di ciascuna pianta (vive, morte e sintomatiche) riferite alle ortofoto.

 

"È un fondamentale contributo per favorire la resilienza ambientale e il paesaggio dell'area colpita dalla Xylella, in quanto la piantumazione arborea di oltre 12mila ettari con l'articolo 6 può porre un freno alla 'desertificazione' che il batterio sta provocando - commenta Coldiretti Puglia - con il disseccamento di migliaia di ettari arborati considerato che sono oltre 90mila gli ettari di superficie olivetata intaccati in provincia di Lecce dalla Xylella".

 

Coldiretti Puglia aveva già indicato l'urgenza di procedere senza indugio all'emissione dei decreti di concessione relativi all'applicazione dell'articolo 6 del Decreto Interministeriale sulla Xylella per le imprese presenti in graduatoria in posizione utile.


"A causa della Xylella fastidiosa - conclude Coldiretti Puglia - sono andate perse 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 70% della produzione di olio di oliva anche nell'annata 2022. Lo scenario è a tinte fosche, dove il crollo produttivo è divenuto incontrovertibile dal 2014 ad oggi".

 

"Gli agricoltori - conclude la Coldiretti - chiedono interventi decisivi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite".