Chi lo dice che la canna da zucchero è un prodotto agricolo esclusivamente caraibico? In Sicilia questa pianta viene ancora coltivata nel comune di Avola, in provincia di Siracusa, principalmente per la produzione di rum. Ma negli ultimi tempi sono emersi anche altri usi, soprattutto nei bar.
Leggi anche
Sicilia, torna la canna da zucchero nel Siracusano
"La canna da zucchero può essere spremuta per ricavarne il succo, rinfrescante e zuccherino, che viene poi servito tal quale o usato come base per i cocktail", spiega Corrado Bellia, titolare dell'omonima Azienda agricola e tra i fondatori (insieme a due distillerie) del Consorzio della Canna da Zucchero Siciliana. E proprio Bellia rifornisce di "cannamela" (la pianta in dialetto siciliano) alcuni bar della zona.
D'altronde, con il caldo estivo sia i residenti che i turisti sono alla ricerca di un po' di sollievo e la spremitura della canna da zucchero rappresenta una piccola attrazione rinfrescante. I macchinari per schiacciarla e ricavarne il succo ricordano gesti d'altri tempi e la bevanda che si ottiene dalla spremitura è una interessante novità.
"La spremitura della canna da zucchero fa parte di quel turismo esperienziale che oggi attira molti visitatori", sottolinea Bellia. "Oggi non ci si ferma al prodotto in sé, ma si vuole far parte anche della sua produzione".
Del resto anche in alcuni supermercati sparsi per il Paese e in molti negozi di cibi etnici la canna da zucchero fresca è presente sugli scaffali. La produzione nazionale è ridottissima e si concentra nella zona di Avola, mentre il grosso arriva dalla Spagna, dove questa coltura non è mai scomparsa. "Ma se i consumi sorreggeranno la produzione, siamo pronti ad ampliare i campi coltivati", assicura Bellia.
La canna da zucchero veniva coltivata in Sicilia fin dall'Ottocento dopo Cristo, importata dagli arabi per la produzione dello zucchero. Una attività talmente redditizia che sull'isola sorsero dei veri e propri stabilimenti per la lavorazione di quello che veniva definito l'oro bianco.
Poi, con la scoperta dell'America e la nascita di imponenti piantagioni nell'area dei Caraibi la coltivazione della canna da zucchero in Sicilia è andata declinando, se non per una piccola produzione nel comune di Avola. Qui i Marchesi Pignatelli Aragona Cortés nel 1700 investirono in questa attività che è rimasta vitale sul territorio fino al 1900.
Alcuni anni fa la coltivazione è stata riscoperta da Corrado Bellia, il quale ha intrapreso la produzione di rum agricolo, utilizzando cioè il succo della canna e non la melassa. È nato quindi il Consorzio della Canna da Zucchero Siciliana, che interessa anche la Distilleria Giovi di Valdina e la Distilleria Alma di Modica. Una piccola filiera che però è pronta ad espandersi se i consumatori sapranno apprezzare i prodotti dell'isola.