Oltre sessanta eventi scientifici organizzati nel 2021, con la partecipazione di quasi seicento relatori e autori e, grazie alla trasmissione online, oltre 6.500 persone coinvolte, due audizioni alla Camera e al Senato su "Allevamenti, sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici" e sulla "Castanicoltura in Italia". Per non parlare degli eventi scientifici che hanno preceduto il G20 di Firenze dello scorso settembre, coronato dalla visita del direttore generale della Fao, Qu Dongyu, accompagnato dal vicedirettore aggiunto Maurizio Martina, nella sede dei Georgofili.

 

Sono i numeri che il presidente dell'Accademia dei Georgofili di Firenze, professore Massimo Vincenzini, ricorda alla platea nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio all'inaugurazione del 269esimo Anno Accademico.

 

Leggi anche

Tempo di elezioni ai Georgofili

 

Un anno particolarmente intenso, "immerso" nell'emergenza covid-19 e di transizione per quanto riguarda la riforma della Politica Agricola Comune 2023-2027, tematica ampiamente affrontata dai Georgofili anche in relazione con gli aspetti del New Green Deal e delle strategie Farm to Fork e Biodiversity 2030.

 

E sul versante Pac, il presidente dei Georgofili Vincenzini non fa sconti. "Molti dei punti affrontati hanno trovato riscontro nei nuovi regolamenti della Riforma post 2023, ma uno, in particolare, è stato forse disatteso - ha detto - :quello in cui si è ricordato che ogni atto legislativo deve basarsi sugli studi di impatto per evitare che la produzione secondo nuove regole non sia in grado di soddisfare la domanda".

"Tutti gli studi in tal senso concordano - ha proseguito Vincenzini - su una prospettiva negativa per la capacità produttiva dell'agricoltura europea, tanto da suggerire al nostro accademico emerito Dario Casati di affermare che la nuova Pac procede nella definizione di norme in senso contrario alla produzione per un malinteso ambientalismo".

 

Lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato la necessità di "rivedere il quadro regolatorio europeo per aumentare le fonti di approvvigionamento di grano, mais e altre materie prime e, contestualmente, anche la superficie coltivabile".

Detto in estrema sintesi: "Quelli della produzione e della sostenibilità non sono e non devono essere visti come due percorsi antitetici".

 

L'Accademia dei Georgofili ha assicurato particolare attenzione anche al settore forestale, "ben consapevoli che le foreste svolgono un ruolo fondamentale per la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico, forniscono molteplici utilità ecosistemiche e possono contribuire allo sviluppo della bioeconomia circolare, in particolare nelle aree interne e montane".

 

I focus dei Georgofili hanno affrontato "gli aspetti dei rischi fitosanitari per foreste e verde urbano legati ai cambiamenti climatici, prestando attenzione alla stabilità delle alberature per la sicurezza dei cittadini; agli incendi boschivi; alla valorizzazione delle produzioni del bosco; alla produzione vivaistica del materiale di propagazione forestale e del verde urbano".

 

Intensa anche l'attività editoriale dell'Accademia dei Georgofili, con una nuova sezione sul sito dedicata all'Osservatorio Scientifico per l'Agricoltura.

 

All'inaugurazione del 269esimo Anno Accademico dei Georgofili ha preso parte anche la vicesindaca di Firenze, Alessia Bettini, che ha ricordato i presidenti dell'Accademia che "molto hanno dato alla ricerca in agricoltura, i professori Franco Scaramuzzi e Giampiero Maracchi" e che ha invitato "in una fase di emergenza permanente climatica, emergenza sanitaria con la pandemia ed emergenza umanitaria con la guerra, ad avere la capacità di unirci, di cooperare, di guardare avanti".

 

Dopo la relazione del presidente Massimo Vincenzini, la prolusione del 269esimo Anno Accademico dei Georgofili è stata affidata al vicedirettore aggiunto della Fao, Maurizio Martina, già ministro delle Politiche Agricole.

 

Leggi anche

La sicurezza alimentare tra conflitti, cambiamenti climatici e tecnologie