Lo stato di agitazione degli autotrasportatori per il caro gasolio colpisce il settore agricolo e ferisce soprattutto i comparti dei prodotti freschi. L'Italia vive questo sciopero a macchia di leopardo, ora con rallentamenti dei Tir, come accaduto ieri, 24 febbraio 2022, in Campania, ora con veri e propri blocchi, come accaduto in Puglia e Sicilia. Una situazione che ha già avuto pesanti contraccolpi su tutta la filiera.


Alleanza Cooperative, situazione sta degenerando

"Gli effetti del blocco dei trasporti si ripercuoteranno presto sui consumatori: stanno già arrivando segnalazioni di carenza di prodotti alimentari sugli scaffali o nei mercati. Ho scritto una lettera al ministro Stefano Patuanelli per sollecitare un rapido intervento del Governo affinché siano adottate le misure più opportune ed efficaci per porre fine a questa drammatica situazione". Così ieri Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari è intervenuto sulla difficile situazione venutasi a creare con la protesta contro il caro carburanti messa in atto dagli autotrasportatori, che sta creando "un ulteriore ostacolo per le nostre imprese, già duramente colpite dai rincari delle materie prime e dei costi energetici, rendendo ancora più complessa e difficile la sopravvivenza quotidiana delle nostre imprese".

"Prodotti freschi e deperibili, come latte, carni, frutta e verdura - scrive Mercuri nella lettera al ministro Patuanelli - restano attualmente fermi o non raggiungono la loro destinazione e sono già irrimediabilmente perduti, con grave danno per il comparto agroalimentare. Siamo in presenza di una situazione che neppure durante il periodo di lockdown si era mai verificata e che mette a rischio il normale approvvigionamento alimentare". "La protesta sta degenerando con ripercussioni per tutti, imprese e consumatori", conclude Mercuri.

 

Sicilia, tir in moto, ma vertenza continua

In serata di ieri è giunto finalmente un segnale distensivo dalla Sicilia, dove i danni all'ortofrutta, specie in provincia di Ragusa, erano apparsi ingentissimi sin da mercoledì scorso: "Dopo più di quarantotto ore di sciopero e disagi, gli autotrasportatori siciliani, accogliendo la richiesta del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, hanno sospeso i blocchi stradali e preso l'impegno a riportare la situazione alla normalità. Il Governo regionale li ringrazia per il senso di responsabilità che dimostrano nei confronti non solo delle realtà produttive, ma anche verso tutti i cittadini e le imprese dell'Isola". Lo ha  affermato ieri sera Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana, a proposito della sospensione della protesta degli autotrasportatori nelle province dell'Isola.

Oggi al PalaRegione di Catania, alle 9:30, sono stati riaperti i lavori del Tavolo tecnico voluto dal Governo Musumeci con autotrasportatori, produttori e rappresentati della Gdo per approfondire ulteriormente le proposte di accordo emerse ieri dalle interlocuzioni fra le parti. "La vertenza, infatti, rimane aperta e trova il pieno sostegno della Regione, poiché i problemi degli autotrasportatori restano tutti sul tappeto nella loro gravità" ha sottolineato ieri sera l'assessore Falcone.

"Il Tavolo tecnico regionale rimane convocato in maniera permanente, per avanzare le proposte a Roma e tenere alta l'attenzione di tutti. Il Governo Draghi, infatti, non può girarsi dall'altra parte, ma deve invece intervenire in maniera strutturale in favore di un comparto che mai come oggi sta scontando il prezzo della crisi e dell'impennata dei costi, a iniziare dai carburanti. La prossima settimana saremo a Roma per convincere il ministro Giovannini a mettere in campo interventi realmente risolutivi".


Puglia, nelle stalle solo cinque giorni di autonomia

Sul fronte dell'autotrasporto dove le cose vanno peggio è in Puglia, regione fino a ieri paralizzata dallo sciopero dei Tir con navi merci di grano e mais che ripartono dal porto di Bari senza aver scaricato, mentre intere pedane di ortaggi, funghi, fiori e frutta stipate da ore nei camion sono già da buttare per il blocco della catena della distribuzione alimentare. È quanto denunciato ieri da Coldiretti Puglia, in relazione alla protesta degli autotrasportatori che ha portato alla paralisi del settore del traporto su gomma, con i camion carichi di prodotti agroalimentari deperibili che sono fermi da giorni su statali e autostrade. Resta una autonomia di cinque giorni nelle stalle per l'alimentazione degli animali - denuncia Coldiretti Puglia - poi le scorte di mais saranno esaurite.

"Le celle delle aziende agricole stanno letteralmente scoppiando di cibo che non riescono a raggiungere le piattaforme logistiche italiane di distribuzione - dice Coldiretti Puglia - con alcuni Tir già carichi di prodotti deperibili fermi sulle strade, con uno sciopero ormai ad oltranza ed il rischio che il cibo vada irrimediabilmente buttato".

"Occorre trovare una soluzione immediata per rimuovere i blocchi stradali e consentire - insiste Coldiretti Puglia - la ripresa dei ritiri dei prodotti nei magazzini e la consegna ad industrie alimentari e distribuzione commerciale".


Campania, situazione di relativa calma

In Campania ieri giornata caratterizzata da rallentamenti sulla rete stradale, senza i veri e propri blocchi di mercoledì. E data mercoledì sera la presa di posizione di Confagricoltura Campania che ha espresso "preoccupazione per la protesta degli autotrasportatori inerente i rincari dei carburanti, perché lo sciopero danneggia gli imprenditori agricoli e rischia di arrecare danni ingenti ad un intero settore. Lo sciopero, convocato a oltranza, ha coinvolto, per ora e a tappe, le principali arterie regionali: la A3 e la A1".

Confagricoltura Campania ha ricordato come gli aumenti colpiscono anche le aziende agricole che usano i carburanti per i loro mezzi. Ma il blocco dei trasporti - ove dovesse protrarsi - rischierebbe di "provocare danni per milioni di euro ai produttori di ortaggi e prodotti freschi, a partire dalla quarta gamma per arrivare al latte, senza contare i possibili contraccolpi sul fiore reciso che ha un picco di domanda intorno all'8 marzo. Inoltre, i ritardi - nei casi più estremi - rischierebbero di lasciare senza cibo il bestiame nelle stalle".

Confagricoltura Campania chiede pertanto alle istituzioni "che siano assicurate delle corsie preferenziali ai prodotti deperibili e per l'alimentazione animale". Perché "È sicuramente necessario evitare tanto il tracollo dell'economia agricola che provocare nei consumatori il panico da scaffali vuoti nei supermercati".