Nel 2020 balzo dell'agricoltura biologica: nell'anno dello scoppio della pandemia il mercato bio cresce di 14 miliardi di euro sfondando la soglia dei 120 miliardi di fatturato.

Gli Stati Uniti sono il primo mercato mondiale, in Europa prime Germania e Francia, Italia nona al mondo. Gli svizzeri e i danesi hanno speso più di tutti nell'acquisto di alimenti biologici. L'Italia è in pole position per numero di coltivatori e di trasformatori di alimenti in Europa con un mercato che vale 3,9 miliardi di euro.


2020 anno di pandemia, ma soprattutto di record del mercato biologico

Secondo i dati raccolti in 190 Paesi dal rapporto "The World of Organic Agriculture 2022" pubblicato dall'Istituto di Ricerca dell'Agricoltura Biologica (Fibl) le vendite sono cresciute di 14 miliardi rispetto al 2019, un balzo senza precedenti che porta il mercato mondiale a superare i 120 miliardi di fatturato annuo. In Europa il fatturato cresce del 15%, come non si osservava da decenni, e raggiunge i 52 miliardi di euro.


La torta del biologico a livello mondiale

Gli Stati Uniti restano il mercato leader con 49,5 miliardi euro e il 41% del mercato mondiale. Seguono la Germania con 15 miliardi di euro e la Francia con 12,7 miliardi.

Ma il mercato bio europeo fa valere il suo peso soprattutto in termini aggregati: con 44,8 miliardi di euro di fatturato l'Unione Europea rappresenta il 37% del mercato mondiale. La Cina è il terzo grande mercato del bio con l'8,5%. In termini di terre destinate al biologico vincono Australia e Liechtenstein. L'una per i numeri di ettari in termini assoluti (35 milioni di ettari), l'altro per percentuale dei terreni biologici sul totale delle terre coltivate (41,6%).

In totale l'1,6% dei campi coltivati nel mondo è destinato al biologico, dopo che nel 2020 altri 3 milioni di ettari sono stati convertiti al settore bio (crescita del 4,1%). Il confronto tra continenti premia l'Oceania, che ospita il 9,7% delle terre destinate al bio per un totale di 35,9 milioni di ettari, circa metà dell'intera superficie mondiale di terre dove si pratica l'agricoltura biologica. Danimarca (13%), Austria (11,3%) e Svizzera (10,3%) sono i Paesi che hanno la percentuale di esportazioni sul totale della produzione nazionale nel settore agroalimentare più alta al mondo.

Chi ha speso di più nell'acquisto di prodotti biologici sono gli svizzeri (418 euro di spesa pro capite in media), i danesi (384 euro) e i lussemburghesi (285 euro).


Bio made in Europe

In Europa la superficie di terre destinate al biologico sul totale delle terre coltivate è pari al 3,4%, ma il dato cambia quando ci si limita all'Unione Europea: qui quasi 1 ettaro ogni 10 è destinato al bio. La Germania si posiziona come secondo leader mondiale sul mercato biologico in termini di fatturato, ma sono Francia (2,5 milioni di ettari), Spagna (2,4 milioni di ettari) e Italia (2,1 milioni di ettari) a guidare la classifica per estensione di terre dove si coltivano prodotti biologici.

È sempre francese il primato europeo di crescita degli ettari destinati a colture bio rispetto al 2019: con 307mila ettari e il 13% in più il dato transalpino supera i 102mila ettari in più e il +5,1% dell'Italia e gli 88mila ettari in più e il +5,5% di crescita della Germania.

In Europa si sono spesi in media 63 euro a persona, spesa media che sale a 101 euro se si guarda al comportamento dei consumatori dei Paesi dell'Unione Europea.


I numeri del mercato bio in Italia

L'Italia è nella nona posizione al mondo per numero di ettari destinati all'agricoltura biologica (2 milioni di ettari, il 91% in più di quelli calcolati dieci anni fa) e ottava per percentuale di terre destinate al biologico sul totale delle terre coltivate (16%).

A livello europeo i primati italiani si rilevano soprattutto nel mercato del lavoro. Con un totale di 71.590 persone l'Italia è prima per numero di coltivatori impiegati nell'agricoltura bio e con 22.689 è prima anche per numero di trasformatori di alimenti biologici, pari a circa un terzo del totale osservato a livello europeo.


L'impatto della pandemia

È stata proprio la pandemia a innescare un'ulteriore accelerata alla crescita del mercato biologico nel 2020. Il diffondersi del covid-19 ha alimentato la tendenza dei consumatori ad associare il consumo di prodotti biologici con le maggiori possibilità di vivere in buona salute. Il timore di ammalarsi e la preoccupazione di rafforzare il proprio sistema immunitario hanno spinto ancora di più i consumatori a scegliere il biologico.

La produzione di alimenti biologici è destinata ad aumentare, sostiene nel suo rapporto l'Istituto di Ricerca dell'Agricoltura Biologica prevedendo una feroce competizione in futuro da parte dei produttori per dimostrare l'ottenimento di nuovi standard di sostenibilità e di nuove etichette bio.

Ma ci sono anche preoccupazioni per le prospettive future sul rischio che l'industria non riesca a soddisfare la domanda e sulla comparsa di regolamentazioni troppo indulgenti nelle certificazioni da assegnare ai prodotti.