Il corso, organizzato dall'agenzia formativa ChiantiForm e finanziato dalla Regione Toscana, tecnicamente è un così detto corso Iefp, cioè un corso di istruzione e formazione professionale della durata di tre anni rivolto ai ragazzi dai 14 ai 18 anni che escono dalle scuole medie o che hanno abbandonato il percorso scolastico tradizionale.
Il corso permette di assolvere l'obbligo scolastico e di ottenere una qualifica professionale, nello specifico la qualifica denominata "Addetto agli interventi tecnici e agronomici sulle coltivazioni e alla gestione di impianti, macchine ed attrezzature (129)".
Nei tre anni i ragazzi avranno 3168 ore di lezione in aula e sul campo, più 800 ore di tirocini nelle aziende del territorio.
Gli obiettivi sono fondamentalmente due: formare, con un approccio pratico e sul campo, nuovi lavoratori agricoli e contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, cioè dei ragazzi che abbandonano la scuola.
Obiettivi che a valutare dalle edizioni passate del corso sono stati raggiunti in maniera soddisfacente, come è emerso nella conferenza stampa di presentazione del corso, a cui hanno partecipato i sindaci dei comuni chiantigiani coinvolti e l'assessore regionale all'Agricoltura.
Dal punto di vista del lavoro, il 90% dei ragazzi hanno trovato almeno un impiego dopo la qualifica e il 30% sono stati assunti a tempo indeterminato in aziende della zona.
Dal punto di vista della dispersione scolastica pure ci sono dati che possono essere considerati positivi a livello regionale, dal momento che in Toscana la quota di giovani così detti Neet, cioè che non studiano e non lavoro, è del 16,2% rispetto al 23,4% nazionale.
Una percentuale non certo bassa per un fenomeno così grave, ma che anche corsi come questo contribuiscono ad abbassare. In questo caso anche riavvicinando i ragazzi alla terra, in un territorio dove l'agricoltura è un fattore di identità e di eccellenza.