Il settore agroalimentare sta attraversando un momento di rivoluzione mai visto fino ad oggi. Dall'Australia all'Inghilterra, dall'Italia agli Usa innovatori di tutto il mondo stanno provando a immaginare come coniugare produzioni sostenibili e sane, cambiamenti climatici, popolazione in crescita e nuovi gusti dei consumatori. Un esempio di questo movimento globale è il Maker Faire Rome (10-13 dicembre), l'evento annuale (in questo 2020 tutto digital) che riunisce nella capitale italiana gli innovatori di tutto il mondo. E un padiglione virtuale è interamente dedicato al cibo: dal campo alla tavola.

Quest'anno il Future Food Institute sarà presente in collaborazione con Eit Food Makeit e presenterà strumenti, progetti e risultati del viaggio intrapreso con Makeathon, una serie di hackathon svoltasi in tutta Europa con l'obiettivo di affrontare le grandi sfide che interessano le catene alimentari di oggi.

Durante l'evento di lancio Sara Roversi, fondatrice del Future Food Institute, ha ricordato come il cibo rappresenti moltissime cose: vita, energia, cultura, tradizioni. Ma il settore agroalimentare è anche una delle cause dei cambiamenti climatici. Per questo - ricorda Sara Roversi - ci serve un sistema che sia più sostenibile, resiliente e salutare.

A prendere la parola è stato poi Carlo Hausmann, curatore del Food pavilion di Maker Faire e direttore generale di Agro Camera, che ha ricordato due eventi cruciali per il mondo del food: la discussione sulla nuova Pac, che grazie al Green new deal sarà improntata alla sostenibilità, e il premio Nobel per la pace alla Fao (che ha sede a Roma).


Makeit, da qui parte il futuro del cibo

L'iniziativa Makeit è nata con il supporto di Eit Food come partnership pan-europea per creare catene di produzione e distribuzione nel mondo food sempre più efficienti, sostenibili e competitive, provando a fornire soluzioni mirate e innovative connettendo tutti gli attori della filiera in un'unica rete di collaborazione e innovazione.

In questo contesto, nel 2019, sono nati i Makeathon, maratone di co-creazione volte alla realizzazione di soluzioni tangibili a forte impatto imprenditoriale che negli ultimi due anni sono state organizzate in otto paesi europei (Regno Unito, Spagna, Germania, Islanda, Belgio, Polonia, Svizzera, Finlandia) e da cui sono emersi ben 73 prototipi di innovazione dei più disparati settori del food internazionale: zucchero, cacao, frutti di mare, frutta e verdura, pane e prodotti da forno, latticini e carne.

Shima Barakat, project lead di Food Makeit, ha raccontato alcune delle 73 innovazioni pensate in giro per l'Europa. Ad esempio la Sugar cup, una tazza dal design innovativo che allunga il piacere di bere una bevanda zuccherata con la speranza che alla fine se ne consumi di meno.

Mentre Letizia Mortara, dell'Università di Cambridge ed esperta di innovazione, ha sottolineato come sia necessario accelerare la spinta innovativa coinvolgendo una molteplicità di soggetti, creando connessioni e occasioni di crescita.

Sin dalla sua fondazione nel 2014, il Future Food Institute ha partecipato attivamente al movimento globale dei Food Makers, curando il padiglione food nelle edizioni 2016, 2017 e 2018 di Maker Faire Rome European edition, e collaborando con Maker Faire Bay Area a New York con showcase, conferenze ed incontri tematici all'insegna dell'innovazione e della sostenibilità per la filiera agroalimentare.

Nel corso della fiera romana, Future Food Institute sarà presente con Eit Food attraverso uno stand virtuale, in cui verranno presentati i prototipi di innovazione delle Makeathon, e con un evento digitale che vedrà non solo la presentazione ufficiale dei risultati ottenuti dal progetto Makeit negli ultimi due anni, ma anche l'introduzione al pubblico del Makeit Toolkit, uno strumento per rispondere a nuove sfide della food chain e nato dall'esperienza accumulata nel percorso.