Al termine del webinar di Ismea del 3 dicembre 2020 sul trasferimento dell'innovazione in agricoltura in cui sono stati presentate sia relazioni che hanno permesso di capire lo stato dell'arte (ne abbiamo parlato qui), sia tre casi pratici di applicazione dell'innovazione (li abbiamo presentati qui) per la prima volta in un contesto pubblico e aperto all'interazione con gli oltre 500 partecipanti iscritti, si è svolta la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Regioni, organizzazioni professionali agricole e ordini professionali.

Per le Regioni sono intervenuti:
Ugo Testa - Regione Marche
Fausta Fabbri - Regione Toscana 
Giorgio Trentin - Regione Veneto 

Per le organizzazioni sindacali erano presenti:
Matteo Ansanelli - Cia
Francesco Maria Ciancaleoni - Coldiretti 
Elisabetta Tufarelli - Confagricoltura 
Eros Gualandi - Alleanza Cooperative Agroalimentari

Per gli ordini professionali hanno partecipato:
Carmela Pecora - Conaf
Mario Braga - Collegio Periti Agrari e Periti Agrari Laureati
Roberto Orlandi - Collegio Agrotecnici e Agrotecnici Laureati 


Uniti si vince

Oltre 90 minuti di confronti, idee, esempi e proposte che hanno permesso di delineare alcuni punti chiave.
In primo luogo è emersa una grande voglia di fare rete nella consapevolezza che in ambito di innovazione nessuno deve essere un competitor ma solo assieme si ottengono i migliori risultati per valorizzare nel mondo il made in Italy.

Altro aspetto molto chiaro è che in agricoltura esistono migliaia di casi di eccellenza ma dei quali si sa poco e si parla poco. Dalle università, dai centri di ricerca, dalle scuole tecniche e professionali (e dalle loro aziende), dalle aziende che producono mezzi tecnici, da tecnici, da agricoltori ed allevatori ogni anno escono centinaia di innovazioni che, con molta difficoltà, raggiungono poi altri potenziali destinatari.

L'aspetto critico maggiore è rappresentato dal disallineamento e, a volte, il proliferare ripetitivo di attività svolte (ogni Regione è un mondo a parte, ogni Università un universo a parte, ogni organizzazione un cosmo a se stante...) e la mancanza di una regia ed un collettore unico delle richieste di innovazione in funzione di ogni settore applicativo rappresenta un chiaro problema.
 

Il primo passo è il più importante

Da parte di tutti i partecipanti è giunto il plauso per l'iniziativa di "collegamento" e di "contaminazione  di idee" rappresentata dal webinar, da InnovaInAzione, dal Catalogo delle innovazioni in agricoltura e dallo stesso sito InnovaRurale che, pur non potendo svolgere un ruolo da "regista dell'innovazione" può rappresentare un ottimo "collettore e divulgatore" delle innovazioni pronte per scendere in campo.
Infatti molte innovazioni rischiano di non arrivare all'azienda agricola perché le singole aziende agricole non possono farsi carico di contattare tutti gli innovatori che possono contribuire al miglioramento della propria attività (università, centri di ricerca, scuole, Pmi innovative, startup, produttori di mezzi e servizi per agricoltura) e questa iniziativa potrebbe rappresentare il primo passo nell'avvicinamento tra chi inventa e chi deve poi usare e applicare in campo l'innovazione.
Da parte di molti sono giunti apprezzamenti per lo sforzo profuso in questa attività di creare rete e creare opportunità di dialogo.
Interessante anche il clima di dialogo e proposizione, fondamentale per investire cum grano salis gli ingenti finanziamenti in arrivo destinati a sostenibilità, tracciabilità e digitalizzazione previsti da Green Deal, Farm to Fork e Next Generation EU.

Il mio auspicio personale è che questa attività non sia una meteora bella ma fugace ma rappresenti un primo passo di un lungo cammino... verso la direzione giusta!