La filiera del vino può contare su un ampliamento della tutela della qualità del made in Italy. A predevederlo è un decreto (attuativo dell’art.48, comma 9, del Testo unico del vino) atteso da tempo che stabilisce caratteristiche, diciture, modalità per la fabbricazione, l'uso, la distribuzione, il controllo e il costo dei contrassegni per i vini a Denominazione protetta, nonché le caratteristiche e le modalità applicative dei sistemi di controllo e tracciabilità alternativi.

Il decreto in sostanza definisce le caratteristiche della cosiddetta 'fascetta', recante il sigillo della Repubblica, apposta su molti vini a Doc e su tutti i vini a Docg, confermando che la fascetta ha natura di 'contrassegno di Stato', a garanzia delle produzioni di eccellenza nazionali.

Nello specifico, il testo introduce alcune misure di semplificazione del processo di acquisizione dei contrassegni da parte degli operatori ed opera una sensibile riduzione dei relativi costi e della tempistica di distribuzione. Come per esempio la riduzione dei costi dei contrassegni (da un minimo del 12 % fino ad un massimo del 20%) rispetto a quelli attualmente sostenuti dagli operatori; la possibilità per le aziende di ritirare uno stock di contrassegni corrispondente al quantitativo di vino per divenire Doc detenuto dall'imbottigliatore (il precedente decreto prevedeva la consegna di fascette solo in base al prodotto certificato). In questo modo le aziende potranno avere più rapidamente a disposizione le fascette necessarie. Inoltre, l'introduzione di un nuovo formato di contrassegno di piccole dimensioni per rispondere alle esigenze manifestate in tal senso dalle imprese in relazione alla varietà dei formati delle bottiglie.

Con il provvedimento si attuano le disposizioni per l'attuazione del sistema di controllo e tracciabilità telematico per i vini confezionati a Doc e a Igt. Infine vengono definite le caratteristiche e la gestione del sistema di tracciabilità alternativo al sistema delle 'fascette'.