Gli agricoltori italiani sono custodi di un saper fare che ha permesso alle produzioni agroalimentari di essere conosciute in tutto il mondo come le migliori sotto il profilo del gusto, della nutrizione e della sicurezza. Le condizioni in cui le nostre aziende operano sono però in mutamento, basti pensare ai cambiamenti climatici o alla normativa di settore e dunque anche gli agricoltori possono aver bisogno di un aiuto per produrre sempre meglio. In soccorso dei farmers nostrani arrivano i Dss (Decision support system).

Si tratta di piattaforme digitali in grado di elaborare i dati provenienti da più fonti per fornire un consiglio all'agricoltore. Sono algoritmi talvolta molto sofisticati che ricevono informazioni da centraline meteo, satelliti, sensori in campo e altro ancora, che vengono 'digeriti' per poi suggerire all'operatore una strategia di difesa, un consiglio irriguo, una ricetta di fertilizzazione e così via.

D'altronde secondo i dati forniti dall'Osservatorio Smart AgriFood nel suo Report 2018 i Dss sono uno strumento ricercato da molti agricoltori perché risponde all'esigenza di ottimizzare la gestione dei campi. Il mondo dei Dss è in continuo divenire. Molte aziende e startup sfornano software nuovi e altri provengono dall'estero. Ma quali sono quelli dedicati alle colture simbolo del made in Italy? Vediamo alcuni nomi per frumento, pomodoro, vite e olivo.


I magnifici quattro: pomodoro, frumento, vite e olivo

Il pomodoro è uno dei pilatri del made in Italy. Eppure è una coltura che sta attraversando un momento critico con prezzi di mercato bassi e nuove avversità all'orizzonte. Pomodoro.net, sviluppato da Horta (spin-off dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza) aiuta i produttori a prendere le decisioni più appropriate in una ottica di sostenibilità ambientale delle produzioni.

Un marchio storico come Mutti lo ha scelto per supportare i propri conferitori. Alla base c'è un sistema informatico che avvalendosi di sofisticati modelli è in grado di integrare dati meteorologici raccolti in campo, informazioni sulla coltivazione (come lo stadio fenologico) e fattori esterni relativi alle avversità (come malattie ed insetti). Horta è la società che ad oggi ha il portafoglio di Dss più vario, diffuso e scientificamente validato in Italia (orticole, frumento, olivo, vite, leguminose, colture industriali).

Dopo il pomodoro non poteva che esserci il frumento, alla base della produzione di pasta e pane. Auroras è una startup di Codogno (Lodi) che ha messo a punto un sistema di supporto alle decisioni proprio dedicato al settore cerealicolo. L'austriaca Pessl Instruments ha invece dato vita a Metos, un brand sotto il quale ricadono diversi Dss dedicati all'agricoltura, anche nel campo cerealicolo.

La viticoltura è uno dei settori che ha implementato le maggiori innovazioni nella gestione del campo. E sono molte le startup e le aziende che hanno dei Dss ad hoc per le aziende vitivinicole. Un esempio è WiForWine, di Primo Principio, che attraverso il monitoraggio di parametri riguardanti clima, terreno e pianta, fornisce indicazioni che consentono di ridurre l'utilizzo di agrofarmaci, aumentare qualità e quantità del raccolto.

Anche lo studio agronomico Ager ha sviluppato soluzioni per la viticoltura. E la multinazionale Bayer ha messo a punto Movida, un Dss per la prevenzione di peronospora e oidio. Mentre GaiaG ha sviluppato un sistema denominato Precision Wine.

Nell'olivicoltura una piccola startup, Elaisian, ha messo a punto una piattaforma per la previsione delle avversità delle piante, ma che fornisce consigli anche per quanto riguarda i processi colturali, dalla concimazione all'irrigazione. E anche Agricolus, altra startup italiana, ha sviluppato un modello dedicato all'olivo (e non solo).

Durante il convegno Focus Olivo, organizzato da Image Line nel corso di Agriumbria, si sono analizzate le innovazioni tecnologiche disponibili per la gestione delle pratiche agronomiche e i sistemi di supporto decisionale basati sulle reti di monitoraggio implementate dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Ruggero Petacchi, ricercatore in entomologia dell'istituto pisano, ha mostrato le applicazioni dei modelli e degli strumenti di analisi le cui elaborazioni sono visibili a questo sito e sul servizio SmartMeteo adottato dal Cratia di Confagricoltura Umbria a supporto dei produttori locali di olio e vino.
 
Inoltre anche il Crea offre algoritmi a supporto delle decisioni: il tutto inserito nel progetto Bioma di cui AgroNotizie aveva parlato in questo articolo.