Sì dal Parlamento europeo per bloccare le pratiche commerciali sleali
Il Parlamento europeo ha le nuove misure per proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali. Si tratta della nuova direttiva anti- UTPs (Unfair trading practices), e si occuperà di contrastare pratiche come i ritardi nei pagamenti per i prodotti consegnati, le cancellazioni unilaterali tardive o modifiche retroattive dell'ordine, il rifiuto da parte dell'acquirente di firmare un contratto scritto con il fornitore, l'uso improprio di informazioni riservate, l'estensione del pagamento a trenta giorni per i prodotti deperibili e a sessanta per quelli non deperibili e il divieto di trasmette ai fornitori i costi di advertising.Monitoraggio prezzi e cooperazione tra produttori
Per tutelare maggiormente gli agricoltori, verranno istituiti degli osservatori per il monitoraggio dei prezzi, perché si riescano a bandire anche gli sconti di fine anno e le vendite promozionali sottocosto che vanno a spese degli agricoltori. Oltre al monitoraggio, verrà rafforzata la cooperazione tra i produttori e ci sarà l'obbligo di avere dei contratti scritti.Protezione particolare per i piccoli fornitori
Le nuove norme proteggeranno i piccoli medi e medi fornitori con un fatturato annuo inferiore a 350 milioni di euro. Protezione più ampia per i più piccoli fornitori e si avrà una divisione in sottocategorie: i micro fornitori con un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro, i piccoli fornitori con un fatturato annuo inferiore a 10 milioni, i fornitori di medie dimensioni con un fatturato inferiore a 50 milioni di euro e i fornitori di fascia media con un fatturato annuo inferiore di 350 milioni di euro.Secondo un'indagine della Commissione dell'Unione europea, infatti, le Piccole medie imprese (Pmi) del settore agricolo e della trasformazione alimentare nell'Unione, perdono circa l'1%-2% del loro fatturato annuo a causa delle pratiche commerciali sleali, ovvero circa tra 2,5 a 8 miliardi di euro.