Con 8,6 milioni di famiglie di contadini e 78 milioni di campi coltivabili, il Vietnam scommette sull'agricoltura per incrementare il Pil del paese e per applicare un tasso elevato di tecnologia e meccanizzazione in grado di ridurre la manodopera e sostenere un ambizioso progetto di internazionalizzazione dell'agroalimentare locale. Per questo Hanoi sta guardando con interesse alla diffusione dell'IoT e, allo stesso tempo, ha intessuto un fitto dialogo con l'Unione europea e altri mercati per stringere accordi di libero scambio e superare alcune criticità che frenano l'internazionalizzazione, dalla pesca illegale alla vendita di animali esotici che, in alcune parti del mondo, non sono ammesse.

Si tratta di superare, pertanto, quelle "barriere tecniche" che sono appunto una zavorra per un paese che rappresenta una delle economie più vivaci dell'Asia e che, anche in agricoltura, punta a mantenere il passo.
 

Il Progetto di rilancio del 2013

Gli obiettivi di rafforzamento del comparto agricolo affondano le proprie radici a cinque anni fa. Nel mese di giugno del 2013, infatti, è stato approvato il Progetto di ristrutturazione del settore agricolo per aumentare il valore aggiunto e lo sviluppo sostenibile, che ha già portato a risultati positivi.
Dopo quattro anni, il reddito pro capite dei produttori agricoli è passato dai 18,6 milioni di dong vietnamiti (830 dollari) del 2012, ai 29,2 milioni di dong del 2016, secondo le ultime statistiche del ministero dell'Agricoltura.
 

Grandi investimenti privati

Secondo quanto riportato dal portale Vietnamnet, accanto alle politiche ufficiali del ministero dell'Agricoltura, a sostenere lo sviluppo agricolo vi sarebbero anche imprenditori e magnati privati, che sono pronti a investire in agricoltura, con l'obiettivo di far uscire dalla crisi il ceto contadino.

Tra questi, Pham Nhat Vuong, fondatore del conglomerato immobiliare Vingroup, con un patrimonio di 5,5 miliardi di dollari Usa. Il Vingroup è stato tra i primi gruppi ad aver investito massicciamente nell'agricoltura hi-tech, puntando a una produzione alimentare pulita e sicura. Dopo due anni di attività, la VinEco ha prodotto migliaia di prodotti agricoli, tra cui diversi tipi di ortaggi, frutta e spezie. Più di duecento categorie di prodotti del Vingroup vengono prodotti con un sistema di controllo automatico all'interno di serre - come funghi, germogli vegetali, ortaggi idroponici, meloni, cetrioli e cetriolini - applicando tecnologie avanzate provenienti dal Giappone, da Israele e dalla Corea del Sud.

Per aiutare gli agricoltori a familiarizzare con l'agricoltura moderna, quasi due anni fa il Vingroup ha lanciato il programma "Sostenere e promuovere la produzione agricola in Vietnam", che ha attirato 3mila candidati. Quasi 800 famiglie vendono i loro prodotti attraverso le catene di distribuzione del Vingroup, Vinmart e Vinmart +.

Inoltre, il VinEco ha organizzato numerosi seminari di formazione per gli agricoltori, per sostenere la diffusione di un nuovo modello di produzione agricola e sostenere gli agricoltori che partecipano alla sua catena di produzione con capitali e tecnologia, impegnandosi ad acquistare i loro prodotti a prezzi stabili.

Secondo Nguyen Si Dung, ex vicepresidente dell'Ufficio dell'assemblea nazionale, il VinGroup ha contribuito ad aumentare la produttività lavorativa, creando posti di lavoro e pagando redditi elevati a quasi 50mila lavoratori, con riflessi sociali di notevole impatto, come riporta Vietnamnet.

Il produttore di acciao Tran Dinh Long, presidente del Hoa Phat Group ha seguito i modelli di successo che vedono il connubio di mangimistica e zootecnia, investendo chiaramente in entrambi. Nel 2018, il gruppo dovrebbe rifornire il mercato vietnamita con più di 20 milioni di uova di gallina e aumentare la produzione di carni bovine australiane. Nei prossimi cinque anni, prevede di vendere 300 milioni di uova di gallina l'anno, 75mila bovini, 650mila suini e un milione di tonnellate di mangimi per animali.

Altro segmento di business per Tran Ba Duong, presidente della Truong hai auto corporation (Thaco), che ha invece puntato sullo sviluppo della meccanizzazione agricola. Lo scorso febbraio Thaco ha inaugurato un impianto per la produzione di macchinari agricoli in collaborazione con il gruppo coreano LS Mtron. Nella prima fase, l'impianto dovrebbe produrre 2mila trattori l'anno, 3mila motocoltivatrici e mille mietitrebbie combinate.
 

Gli investimenti di Cargill e Global CyberSoft

Anche l'internet delle cose dovrebbe migliorare la vita degli agricoltori e sostenere la redditività delle imprese. Ne è convinta la multinazionale Cargill, che ha sviluppato il software digitale "iQShrimp", in grado di acquisire i dati dalle vasche di allevamento dei gamberi attraverso dispositivi mobili, sensori e alimentatori automatici e di registrare i dati relativi alle dimensioni del gamberetto, alla qualità dell'acqua, ai modelli di alimentazione e alle condizioni climatiche e di salute. Il sistema "iQShrimp" fornisce quindi approfondimenti e raccomandazioni, come l'alimentazione, le strategie di gestione e le date ottimali per la raccolta del prodotto.

Un altro software si chiama "Smart Agri" di Global CyberSoft, applicato in Vietnam dal 2015. Gli utenti possono monitorare lo stato della produzione, regolare l'ambiente e controllare i dispositivi di produzione grazie alla funzionalità della raccolta dati in tempo reale remota.
 

Il sostegno delle banche

Tecnologie ultramoderne, sostenute nella loro diffusione da una dote finanziaria di 4,37 miliardi di dollari, che è stata messa a disposizione dalla banca statale del Vietnam insieme alle banche commerciali, per accompagnare nel loro percorso di crescita le imprese che applicano l'agricoltura ad alta tecnologia.
 

Più export

Nel mirino del Vietnam non c'è solo il miglioramento dei redditi dei contadini e il rafforzamento della filiera produttiva primaria in un'ottica di maggiore produzione e di più sicurezza alimentare. Questi obiettivi - da raggiungere anche attraverso un più elevato numero di controlli sulla filiera - rappresenterebbero le prime tappe di un percorso rivolto a incrementare l'export.

Il viceministro dell'Agricoltura, Tran Thanh Nam, ha detto che la promozione commerciale dovrebbe essere migliorata, al fine di aumentare le esportazioni di prodotti agricoli, forestali e ittici, e raggiungere quest'anno l'obiettivo di 40 miliardi di dollari, con una crescita del 3,5% sull'anno scorso. Grande attenzione dovrebbe essere posta sulla rimozione delle barriere tecniche nei mercati americani ed europei, espandendo al tempo stesso i mercati di nicchia e i nuovi mercati, come la Cina, l'India, il Laos, la Cambogia, il Myanmar e il Medio Oriente.

Il commercio verso l'Unione europea, in particolare, evidenzia opportunità per il Vietnam nei principali prodotti come caffè, anacardi e gomma, mentre le esportazioni di prodotti ittici dovrebbero, invece, incontrare delle difficoltà per i cartellini gialli ricevuti per non aver dimostrato sufficienti progressi nel contrasto alle pratiche ittiche illegali, non registrate e non regolate.