L'approvazione da parte del Parlamento europeo, il 15 febbraio 2017, dell'Accordo economico e commerciale globale (Ceta) concluso tra l'Ue ed il Canada accresce la pressione delle regioni dell'Italia meridionale sull'innalzamento delle barriere non tariffarie all'importazione di materie prime agricole.
Oggetto del contendere questa volta è il grano ed i livelli della micotossina Don ammessi in quello importato dai paesi extracomunitari, e che in Italia arriva soprattutto dal Canada.

"L'Unione europea importa dall'estero grano contenente deossinivalenolo (Don), una micotossina che crea seri problemi alla salute dell'uomo. Tra le conseguenze di un consumo eccessivo di Don ci sono il malfunzionamento del sistema ematopoietico, l'abbassamento delle difese immunitarie, la gluten sensitivity ed alcune malattie del sistema nervoso. E' necessario abbassare considerevolmente la soglia di deossinivalenolo consentita per il grano destinato all'industria alimentare".
A chiederlo è Nicola Caputo, parlamentare europeo del gruppo S&d eletto nella circoscrizione dell'Italia meridionale e membro della Commissione Agricoltura e della Commissione per la Sicurezza alimentare, in una interrogazione alla Commissione europea.

Una elevata presenza di Don, comunque al di sotto del parametro che ne consente l'import nella Ue, era stata già riscontrata nei mesi scorsi nel grano duro proveniente dal Canada e che raggiunge i pastifici italiani.

"La normativa vigente nell'Unione europea - continua Caputo nella sua interrogazione - prevede un limite per la presenza di Don nel grano duro non trasformato di 1750 parti per miliardo ed una dose giornaliera di Don tollerabile dall'uomo di 1 µg per ogni chilogrammo di peso corporeo.
Il rapporto fra il Don consentito e quello tollerabile espone ad enormi rischi i bambini e tutti coloro che seguono una dieta mediterranea o consumano quantità di cereali superiori alla media statistica europea"
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"E' necessario - conclude l'europarlamentare - riformulare i criteri di determinazione del rischio, non basandoli esclusivamente su valori medi di consumo e obbligare tutti i soggetti coinvolti nella filiera a fornire al consumatore maggiori informazioni sulla miscela e sulla qualità dei grani utilizzati nei prodotti alimentari".

La questione era stata già posta direttamente al commissario europeo all'Agricoltura Phil Hogan dall'assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata Luca Braia durante il convegno "Innovazione, agricoltura di qualità e prodotti tipici. La sfida del Mezzogiorno nel quadro delle politiche europee", organizzato a Caserta il 19 settembre 2016 proprio dal parlamentare Caputo.
 
"Sarà fondamentale dimezzare - aveva affermato Braia - il limite del Don inserito nella tabella del Regolamento Ue 1881/2006 alla voce frumento duro, rendendolo almeno simile a quello del Canada per evitare l'ingresso in Italia di grano con livelli di micotossine che minano la salute delle nostre comunità".