Sostenibilità, identità, qualità e sicurezza saranno al centro della giornata di studio "Quale certificazione per il biologico" in programma il prossimo 22 giugno all'Auditorium di Santa Apollonia in via San Gallo n 25/a di Firenze organizzata dall’Istituto per la certificazione etica e ambientale, Icea, con la collaborazione del Communication strategies lab, Csl, diretto dal professor Luca Toschi, del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università degli Studi di Firenze.

Alla giornata interverranno il presidente dell’Accademia dei Georgofili, professor Giampiero Maracchi, il prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con il territorio e con il mondo delle imprese, professor Andrea Arnone, il prorettore alla ricerca scientifica nazionale e internazionale, professor Marco Bindi, ed esponenti del mondo dell’Università, della ricerca e delle professioni. Il programma è suddiviso in tre panel dedicati ai temi della sostenibilità, identità, qualità e sicurezza.
 
Nel primo panel esperti e ricercatori faranno il punto su come la ricerca sui sistemi di produzione agricola stia contribuendo ad impostare nuove strategie di sviluppo sostenibile e di adattamento ai cambiamenti (climatici, sociali, economici) in corso.
Il secondo panel è dedicato all’identità (dell’Organismo di certificazione, del territorio, di chi lavora nel settore) quale risorsa fondamentale per il rafforzamento del sistema.
Infine, il terzo panel è dedicato a sicurezza e qualità come elementi imprescindibili dei processi di certificazione del biologico.
 
Per Icea, una delle realtà più importanti a livello internazionale per la certificazione etica e ambientale, organizzare una giornata di studio sulla certificazione del biologico rappresenta una preziosa opportunità per avviare un confronto con il mondo della ricerca, per riflettere sulle attuali tendenze del settore e sulla propria identità di organismo di certificazione. L'obiettivo della giornata di studio è  ribadire l’importanza di un impegno comune per affermare e rafforzare il modello di produzione biologico come paradigma di un’agricoltura sostenibile, sicura e di qualità.

Lo scambio e la condivisione di conoscenza assumono quindi un’importanza fondamentale per il mondo del biologico: le attività di ricerca scientifica, di produzione, trasformazione e di certificazione devono comunicare tra loro e condividere informazioni, esperienze e risultati per progettare e individuare insieme soluzioni adeguate alle problematiche che il settore (e chi ci opera) si trova ad affrontare.
 
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