Fra i relatori successivi, Roberto Lenza, sostituto procuratore del Tribunale di Nocera Inferiore, ha condotto qualche anno fa un’indagine sul concentrato di pomodoro in Campania.
“La sfida per il futuro è salvaguardare le potenzialità dei prodotti del territorio sui mercati globali – ha spiegato Lenza - questo ci impone di verificare e fare più controlli possibili relativamente al nostro made in Italy. E’ necessario un controllo sull’intera filiera produttiva, ma sotto questo punto di vista ci vuole una normativa europea più chiara, che legiferi meglio in materia di tutela della nazionalità del prodotto”.
Fabio Forbianco, dirigente del ministero delle Politiche agricole nell’ambito del dipartimento di tutela e qualità e repressione frodi, ha portato la propria esperienza nel lavoro di tutela del made in Italy e lotta all’Italian sounding, sempre più praticato all’estero.
“Il nostro dipartimento si occupa della lotta alla contraffazione in senso amministrativo – ha sottolineato Forbianco – lavoriamo naturalmente in collaborazione con Nas e Ausl, che sono il braccio operativo. In Italia i controlli ci sono e sono molto incisivi, nel panorama europeo siamo certamente il Paese più avanzato. Il tema dell’Italian sounding e della tutela dei consumatori sono centrali per una difesa e una promozione sempre più sostenuta dell’agroalimentare italiano”.
“Il fenomeno dell’Italian sounding copre gran parte della nostra attività – ha concluso Forbianco – Oggi tramite internet e i social network i consumatori sono sempre più informati e per questo la contraffazione è un problema sempre più sentito, da combattere”.