L’Amarone 2011 conquista le 5 stelle ed entra ufficialmente nell’albo d’oro delle migliori annate. Di cruciale importanza l’elemento atmosferico, scoperto dalla commissione che nel dicembre dello scorso anno ha guidato la degustazione esplorativa dell’Amarone 2011. L’improvviso calo termico “registrato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2011 (da 20° a 12°), nel momento in cui le uve erano state appena messe a riposo, e il suo perdurare nelle settimane successive, ha determinato un rallentamento dell’appassimento con positivi effetti sulla fisiologia di questa seconda maturazione”. Per Diego Tomasi, del Centro di Ricerca per la Viticoltura Cra-Vit di Conegliano Veneto che ha condotto la commissione esplorativa: “Il decorso meteorologico ha avuto un ruolo determinante e caratterizzante per l’Amarone del 2011 che si presenta ancora fresco, dal colore vivo e soprattutto con una grande potenzialità da invecchiamento”. Ma l’Amarone 2011 riserva un’altra sorpresa. Infatti dai 40 vini esplorativi degustati alla cieca e provenienti da sei diverse sottozone, emerge un livello di eccellenza qualitativa comune con “differenze tra vallate più sfumate rispetto ad annate precedenti, segno di un andamento stagionale che ha permesso di esaltare ovunque l’interazione tra i vitigni autoctoni e l’ambiente”.

E' quanto emerso in occasione di Anteprima Amarone 2011, un'edizione ad alto gradimento che ha visto tremila presenze tra operatori, giornalisti e winelover. Si è conclusa il 1° febbraio a Verona la due giorni dedicata al grande rosso della Valpolicella, organizzata dal Consorzio tutela vini Valpolicella in collaborazione con Regione Veneto, Camera di commercio e Banca Popolare di Verona, alla quale hanno partecipato circa 180 giornalisti con una nutrita rappresentanza di stranieri (11 i Paesi rappresentati: Canada, Inghilterra, Germania, Austria, Svizzera, Svezia, Olanda, Belgio, Messico, Brasile e Repubblica Ceca), oltre a delegazioni regionali Ais (Associazione italiana sommelier) e Fisar (Federazione italiana sommelier, albergatori e ristoratori). Più di 2.000 i biglietti venduti a operatori e appassionati, soprattutto giovani e donne, provenienti da tutta Italia per scoprire l’annata a 5 stelle di 64 aziende della Valpolicella.

“L’Amarone 2011 premia un tessuto imprenditoriale costantemente vocato alla qualità – ha dichiarato Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella -. Se l’ingrediente segreto di questa annata è di natura meteorologica – ha proseguito Marchesini – ugualmente importante è la capacità delle nostre aziende di assecondare la tradizione e la natura, esaltandole con la ricerca e il costante impegno verso l’eccellenza. Un valore, questo, diffuso in tutte le zone di produzione. Non sono io a dirlo ma l’Amarone 2011”. Sono 12.759.505 le bottiglie di Amarone vendute nel 2014, mentre 12.649.600 sono quelle che debutteranno sul mercato; l’80% di queste andrà in giro per il mondo.

Ad Anteprima Amarone focus anche sulla geografia delle esportazioni: secondo un’indagine Inea, buona parte dei volumi è destinato in Europa (66%): di questi, il 75% si concentra tra Germania (28%), Danimarca (19%), Svizzera (17%), Svezia (11%), e Regno Unito (10%), seguito da un tris di Nordeuropei (Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia). Nel resto del mondo (34%), la parte del leone la fanno Canada e Usa, rispettivamente con il 43% e 42% della domanda, con la Cina lontana (5%) e gli emergenti GiapponeBrasile (2%), Messico, Honk Kong, Brasile, Taiwan, Australia, Vietnam e Singapore, Tailandia Indonesia a distribuirsi le nanoquote del vino rosso italiano con maggior valore nel mondo, con 350mln di euro all’anno di valore della produzione.

Nei primi sei mesi del 2014, secondo uno studio realizzato sugli scaffali di mezzo mondo dal Dipartimento di Economia aziendale dell’Università di Verona e presentato ad Anteprima Amarone, il prezzo medio del re dei Rossi della Valpolicella è salito del 7% rispetto al 2013, con incrementi significativi sia nei mercati chiave che in quelli emergenti. Nei principali Paesi dell’area Euro (Germania, Francia, Paesi Bassi, Austria, Irlanda, Belgio, Lussemburgo) la performance in valore nella Gdo è stata del +5,9%, mentre nel secondo mercato Ue di destinazione, la Danimarca, la quotazione è salita in doppia cifra (+11,4%) e addirittura del 28,5% in Russia.
Svizzera a parte – in controtendenza con un -7% - si registrano incrementi significativi in tutti i Paesi monitorati dall’Università di Verona. In Germania – primo buyer al mondo di Amarone – il valore è salito del 2,1 mentre negli Usa, altro grande mercato di sbocco, il rialzo (5,3%) è in linea con quello europeo.

C’è sempre più voglia di Amarone all’estero, dove già commercializziamo l’80% del nostro prodotto – ha detto Olga Bussinello, direttore del Consorzio tutela vini Valpolicella –, la crescita del prezzo nella Gdo è la dimostrazione che il brand del nostro vino di punta è ai massimi livelli. E lo dimostra anche con il confronto con gli altri grandi vini premium italiani: qui l’Amarone vince con il 15% di valore medio in più”.