I nuovi stili di vita e le emergenze ambientali impongono di concepire in modo nuovo gli spazi cittadini, dando al verde un ruolo diverso che non è più solamente “ornamentale” ma diventa strutturale -osserva la Cia-. Nascono così i giardini verticali, i muri vegetali, i “garden roof” e ovviamente gli orti urbani: tutte nuove forme del verde urbano, che non è più solo limitato ad aree circoscritte della città, ma si insinua all’interno delle architetture in modo nuovo, penetrando negli spazi e negli interstizi ricavati nella tessitura dei palazzi. E portando con sé molteplici vantaggi, che vanno dalla riduzione del delta termico e delle polveri sottili al forte rallentamento delle acque piovane, fondamentale in Italia dove il rischio idrogeologico coinvolge ben 6.633 comuni. Senza contare, poi, l’importanza dell’impatto estetico e sulla biodiversità.
“Il verde - ha dichiarato il presidente della Cia, Dino Scanavino - aumenta la vivibilità dentro le mura cittadine, svolgendo una duplice funzione. Da una parte contiene gli effetti dello smog, responsabile dell’11 per cento dei casi di aggravamento di asma dei bambini e del 18 per cento dei problemi acuti negli anziani affetti da problemi respiratori; dall’altro il verde pubblico può essere adibito alle coltivazioni a uso domestico con gli orti urbani. In questo modo non solo si dà un sostegno alle famiglie, ma si salvaguarda il paesaggio sottraendo all’incuria e al degrado terreni spesso lasciati incolti e abbandonati. Sono già 57, infatti, le amministrazioni comunali che nel 2013 hanno attivato gli orti urbani da dare in gestione ai cittadini, quasi l’81 per cento nelle città del Nord”.
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Fonte: Cia