Non si ferma l’ondata di maltempo in Italia e nelle campagne aumentano danni e disagi: crescono le spese per il riscaldamento di serre e stalle, le produzioni orticole in campo aperto rischiano di “soffocare” con l’allagamento dei terreni e l’abbassamento delle temperature fa calare la resa produttiva degli animali da latte fino al 20 per cento.

Lo afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori, spiegando che le maggiori difficoltà si riscontrano al Centro-Nord, in particolare nel Lazio e in Toscana, dove è scattata “l’allerta piena” per l’Arno.

La Cia riporta che nei campi coltivati la pioggia incessante sta provocando allagamenti estesi, che potrebbero portare condizioni di asfissia nei terreni e, quindi, rischio di ammuffimento delle radici. Senza contare che, con l’arrivo della neve in molte zone del Paese, le colture invernali in pieno campo come spinaci, verze, radicchio, cicorie, carciofi, cavoli e broccoli rischiano il congelamento con il blocco della crescita. Intanto il freddo sta anche comportando maggiori costi energetici per il riscaldamento di serre e stalle, con un aggravio di spesa compreso tra il 5 e il 10 per cento, in particolare per floricoltori e allevatori.

A spaventare, poi, è anche il “caos viabilità”, che rallenta la logistica e i trasporti legati all’attività aziendale, quindi la distribuzione dei prodotti, soprattutto quelli freschi, e l’approvvigionamento di mangimi e concimi. D’altra parte, la presenza congiunta di fango, acqua e detriti crea grosse difficoltà in particolare sulle strade provinciali e statali. Un problema serio che riguarda prima di tutto le aziende agricole situate nelle aree interne e di montagna.