Era tutta nel tono di voce la soddisfazione del ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, quando - lunedì scorso - presentava al Mipaaf insieme al presidente di Ismea, Arturo Semerari, il pacchetto di strumenti messi a punto dall'Istituto per favorire lo start up delle imprese agricole guidate da giovani imprenditori.

Al di là di tutte le problematiche che affliggono l’agricoltura nazionale, in un settore in cui, con il solo 8% di imprese condotte da giovani “under 40”, l’età media degli imprenditori si avvicina sempre più a quella di un gerontocomio, un intervento per svecchiare le nostre campagne era da tempo quantomeno opportuno.
Ora sembra che le acque si muovano, con la presentazione di misure e strumenti tesi a favorire l’insediamento dei giovani e lo sviluppo delle start up in agricoltura; con particolare riferimento ai prestiti agevolati per l’acquisto dei terreni, ai finanziamenti per la realizzazione di progetti di investimento innovativi e alle garanzie per l’accesso al credito bancario e per l’abbattimento dei relativi costi.
"L’agricoltura ha bisogno di risposte mirate e specifiche – ha dichiarato Catania -. Per questo Ismea ha messo a punto degli strumenti ad hoc in grado di sostenere le imprese del settore, conoscendone le necessità e gli obiettivi".
Vediamo di cosa si tratta.


Sei strumenti fondamentali per quattro tipi di impresa

Ismea ha identificato quattro tipologie differenti di imprenditori che possono trovare un sostegno alle proprie necessità: giovani imprenditori con meno di 40 anni, imprenditori con aziende in fase di start up, imprenditori che vogliano rilanciare la propria azienda e imprenditori con aziende già avviate ma che desiderino espanderle.

A favore di questi soggetti troviamo:

- Primo insediamento giovani agricoltori
"A sostegno dei giovani agricoltori e delle start up Ismea fornisce infatti una serie di strumenti – ha spiegato ministro - per   acquisire la base fondiaria e a finanziare progetti di investimento innovativi".
Con la misura del cosiddetto Primo insediamento i giovani al di sotto dei 40 anni possono richiedere all'Istituto la concessione di mutui l’acquisto dei terreni agricoli della durata massima di 30 anni a tassi ridotti; nello specifico al tasso base europeo aumentato del 2,2%.





Da sinistra, il presidente di Ismea Arturo Semerari e il ministro Mario Catania (Foto Alessandro Vespa©)

- Subentro
Questo strumento consente il finanziamento di progetti specifici presentati da giovani agricoltori nella fase del passaggio di aziende tra vecchie e nuove generazioni. In sintesi si traduce in un contributo a fondo perduto (per un massimo del 40% comprensivo di assistenza tecnica e premio di primo insediamento) e di un mutuo a tasso agevolato (circa 50%) a copertura delle spese per investimenti.

- Garanzie per l’accesso al credito agrario
Ismea rilascia anche garanzie dirette o a prima richiesta, allo scopo di favorire l’accesso al credito bancario. Lo strumento integra le capacità dell’imprenditore agricolo di fornire garanzie alle banche erogatrici, favorendo l’abbattimento degli spread e di conseguenza i tassi di interesse applicati sui finanziamenti.
Siamo di fronte a una garanzia di ultima istanza automatica sulle operazioni di credito agrario che paga commissioni variabili tra lo 0,25 e lo 0,30%.
Altra possibilità è quella di una garanzia diretta a prima richiesta che copre un massimo dell’80% dell’importo. Le commissioni sono calcolate in base all’affidabilità dell’azienda, con sconti per i giovani sulla commissione di garanzia fino a un massimo di 7.500 euro nell’ambito del regime di aiuto ‘de minimis’.

- Fondo capitale di rischio
Si tratta di uno strumento completamente nuovo, un fondo (attualmente di circa 50 milioni di euro) per supportare la capitalizzazione e l’espansione delle piccole e medie imprese.
Attivando questo strumento Ismea diventa socio di minoranza in imprese agricole organizzate in S.p.A. o S.R.L..
Unica condizione all’ingresso nelle società è che ci sia un soggetto terzo che investa nell’azienda. Le modalità di disimpegno dell’Istituto sono dettate da parametri previsti a Bruxelles su una combinazione di regimi di mercato e regimi di aiuto. I tempi questi sono stati valutati da Semeraro tra i 5 e gli 8 anni.

- Riassicurazione in agricoltura
Gli imprenditori agricoli possono salvaguardare il proprio reddito attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative innovative agevolate – pluri- o multirischio – per avversità atmosferiche.
"Mi sono battuto - ha detto Catania - per raggiungere risultati all’interno della legge di stabilità e abbiamo ottenuto 120 milioni di euro per il 2013. Dobbiamo andare avanti in questa direzione, evitando i meccanismi di gestione delle crisi ‘ex post’ con interventi di mano pubblica".
Tra il 2003 e il 2011 gli agricoltori hanno ridotto di circa il 50% le polizze monorischio e incrementato in maniera speculare quelle pluririschio, con una lenta crescita (7% nel 2011) delle polizze multirischio. Ai dati percentuali va aggiunto il dato assoluto che, come ha sottolineato Semerari,  ha registrato in otto anni il raddoppio del mercato assicurativo agricolo.

- Fondo di credito
Strumento destinato ad abbattere il costo dei finanziamenti bancari attraverso quelli pubblici e privati da destinare al credito diretto. Rimane per il momento un servizio annunciato ma non attivo, essendo in itinere il decreto interministeriale che ne consentirà l’attivazione.
Il credito è stato uno dei temi più “caldi” della giornata, con il ministro che ha dichiarato: "Ritengo opportuno evidenziare che gli strumenti di Ismea sono utili a rispondere al problema del credito e a quello delle assicurazioni - ha detto Catania -. Ma sono convinto che dobbiamo guardare oltre e pensare ad ulteriori obiettivi. Mi riferisco alla necessità - di cui ho già parlato con il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, e sulla quale richiamerò l’attenzione del governo di tornare a un regime di credito agrario differenziato. Le banche non dispongono più di modalità mirate e personale specializzato per rapportarsi nella maniera più adatta alla realtà specifica delle aziende agricole".

A latere: fisco e Ddl salvasuolo

Rispondendo alle domande dei giornalisti al margine della conferenza, in tema di fisco il ministro ha sottolineato l’importanza delle misure presentate in un contesto di pressione fiscale che vede l’affatto invidiabile primato dell’Italia in Europa e nel mondo.
Un primato che lo stesso Catania ha confermato parlando di “un leggero aumento dell’imposizione nello scorso anno”. Preferiamo sorvolare sulla portata dell’eufemismo “leggero”.
"Per quanto riguarda il contesto agricolo - ha ricordato Catania - mi sono battuto per far passare l'idea che il comparto, dati anche i margini di redditività che sono molto bassi, è chiamato a una contribuzione fiscale importante e non è in condizioni di tollerare ulteriori appesantimenti".
Rimane da vedere se l’idea per la quale il ministro si è battuto sia stata recepita.

La nota di soddisfazione che faceva bella mostra di sé all’inizio della conferenza stampa è però scomparsa quando al ministro è stato chiesto a che punto fosse il cosiddetto Decreto salva-suolo"Sono preoccupato e deluso" aveva dichiarato Catania in merito all'iter del Ddl anti-cemento che solo ieri sera è giunto alla sua conclusione con il via libera delle Regioni
Il nuovo testo passa comunque ora al Parlamento dove, almeno in teoria, per quanto ristrettissimi, i tempi per l’approvazione ancora ci sarebbero.
Il condizionale è comunque d’obbligo, giacché per riuscire nell’impresa il testo non dovrebbe incontrare nessun tipo di opposizione. In tal senso preferiamo perseverare nel nostro scetticismo e riteniamo che se il ministro, oltre che deluso, è anche preoccupato, ne abbia ben donde.