"A dispetto dei dissesti economici che hanno causato alcune difficoltà al settore vitivinicolo, i consumatori riacquistato fiducia nel vino e nei prodotti vinicoli, facendo sperare in un po' di ottimismo".
Così Federico Castellucci, direttore generale dell'Oiv - Organizzazione internazionale della vigna e del vino in apertura del XXXV Congresso mondiale che si è svolto dal 18 al 22 giugno in Turchia e che ogni anno riunisce la maggior parte dei principali ricercatori in viticoltura, enologia, economia e diritto con l'obiettivo di discutere gli ultimi sviluppi del settore vitivinicolo.
Superficie del vigneto mondiale in calo con 7.585 mha, il punto più basso degli ultimi dieci anni, a fronte di un maggiore rendimento dell'uva e di una produzione mondiale che ha raggiunto il picco di 692 Mql, grazie al clima favorevole.
La produzione mondiale di vino nel 2011 rimane stabile a 265 Mhl, mentre il consumo aumenta fino a 244 Mhl.
Questi i dati salienti emersi dal Rapporto statistico 2012.
Rapporto statistico 2012
Superfici - Nel 2011, i vitigni mondiali raggiungevano la superficie totale (comprese le aree non ancora in produzione o vendemmiate) di 7.585 mha. Ciò significa un calo di 79 mha fra il 2010 ed il 2011 (-1%) ed una flessione accumulatasi negli ultimi dieci anni pari a 262 mha.
L'Europa comprende più di metà della superficie del vitigno mondiale (56,9%) nonostante le continue campagne adottate dall'U.E. per ridurne la dimensione.
L'espansione del vitigno asiatico ha raggiunto nel 2011 più di un quinto della superficie totale (21,9%), grazie alla Cina i cui vigneti si sono quasi duplicati nell'ultimo decennio (+89%).
Stati Uniti ed emisfero meridionale rappresentano un altro quintale della superficie totale (20,9%) con la Nuova Zelanda che ha quasi triplicato la sua superficie fra il 2000 ed il 2011 (da 14 a 37 mha).
Uva - La produzione mondiale di uva ha superato lo stallo del 2009-2010 ed è arrivata fino a 692 Mqx, il punto più alto degli ultimi dieci anni, nonostante la flessione della superficie globale piantata a vigna. Questo dato è supportato dalla tendenza verso l'alto dei rendimenti, dalle condizioni climatiche favorevoli e dal miglioramento delle tecniche di viticoltura.
Vino - La produzione mondiale di vino (succhi e mosti esclusi) è rimasta nel 2011 a 265 Mhl, al di sotto della media considerata per il periodo 2006-2010 (durante il quale era ferma a 271 Mhl). In tal caso può dirsi che, così come per lo scorso anno, la produzione era piuttosto scarsa. L'Europa rappresenta più dei 2/3 della produzione globale di vino (66.5%) nonostante abbia perso terreno (rappresentava il 73% del totale nel 2001) rispetto ad America (19% nel 2011), Asia (5,5%) nel 2005 contro 3,5% nel 2001), Oceania (5%) e Africa (4%).
Il 2011 ha assistito ad una riconquista dell'interesse dei consumatori (244.3 Mhl). Rispetto al mercato vinicolo interno, la Francia mantiene indiscusso il suo primato (29,9 Mhl di vino consumato), mentra la Spagna e l'Italia diminuiscono la loro consumazione di vino interna (rispettivamente 10,3 Mhl e 23 Mhl).
Scarica il Rapporto Statistico 2012 dell'OIV sulla viticoltura mondiale
Claudia Inés Quini
Claudia Inés Quini eletta presidente dell'Oiv
Durante la 10° assemblea generale dell’Organizzazione che si è tenuta in Turchia, Claudia Inés Quini (Argentina) è stata eletta presidente dell’Oiv per un mandato di tre anni e succede ad Yves Bénard (Francia).
Nata nella regione argentina di Mendoza, Claudia Inés Quini si è laureata in Ingegneria Chimica presso l’Universidad Tecnológica Nacional, specializzandosi in seguito nella gestione e ricerca in ambito vitivinicolo. E’ vicecapo di Ricerca presso l’Istituto nazionale per la viticoltura dell’argentina (Inv).
“E’ necessario riconsiderare le priorità strategiche dell’Oiv per ottenere una prospettiva più particolareggiata del mercato vitivinicolo, al fine di anticipare le tendenze future come, ad esempio, la sempre piu’ crescente domanda di vino a basso contenuto alcolico o di bevande dealcolizzate di origine vinicola”, ha detto Quini nel suo primo discorso da presidente, aggiungendo ”senza dimenticare di supportare l’apprezzamento del vino tradizionale”.
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Fonte: Oiv - Organizzazione internazionale della vigna e del vino