Va forte l'Italia nelle biotecnologie. La notizia arriva dal “Tempo” in edicola il 6 maggio che mette in evidenza i dati emersi da una recente indagine sullo sviluppo del biotech in Italia. L'argomento è ripreso il giorno seguente anche dal “Corriere della Sera” che nel pubblicare la cronaca dell'“Italian innovation day” di San Francisco, dove sono state presentate le aziende emergenti che fanno dell'innovazione il loro punto di forza, ha ricordato alcuni interessanti esperienze in campo biotecnologico. “Affari e Finanza” del 9 maggio torna sul tema per puntualizzare il respiro europeo raggiunto dall'Italia nel campo delle biotecnologie. Uno sviluppo, questo delle imprese del biotech, che sta offrendo ottime opportunità, scrive “Italia Oggi” del 9 maggio, nel favorire l'occupazione. Dal “Giornale” dell'11 maggio si apprende che la maggior parte dei consumatori ritengono che scienza e agricoltura siano concetti complementari, lo dicono i dati emersi da un recente sondaggio. Non ha un legame diretto con le biotecnologie, ma rientra nel campo delle innovazioni la produzione di energia a partire dalle biomasse. Se ne parla su “Espansione” in edicola il 6 maggio, con un'analisi della possibile conflittualità fra produzioni agricole e produzione di biomasse dalle quali ricavare biogas.

 

Nitrati, burocrazia e siccità

Mentre si pensa alle innovazioni e alle nuove prospettive in campo biotecnologico, bisogna fare i conti con i problemi che oggi premono sull'agricoltura. Fra questi rientra a pieno diritto la direttiva nitrati e la richiesta delle Regioni di ottenere un rinvio per approfondire gli studi. Un argomento importante al quale solo pochi quotidiani hanno dedicato attenzione e fra questi “La Provincia” di Cremona del 6 maggio. A complicare la vita sui campi ci si mette anche l'eccesso di burocrazia. Se ne discute su “Il Sole 24 Ore” del 7 maggio che ospita un articolo secondo il quale gli eccessi burocratici costano ben 4 miliardi all'anno. Il peso della burocrazia si fa sentire anche per la concessione del patentino necessario per gli agrofarmaci, problema del quale si occupa la “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'8 maggio. In arrivo c'è anche il rischio siccità che potrebbe compromettere il raccolto di mais e grano come si legge nelle pagine che “Il Giorno” dell'11 maggio dedica alla cronaca di Bergamo.

 

Parmalat, la parola alla Ue

Si continua poi a parlare di Parmalat e della possibile acquisizione da parte della francese Lactalis che sarebbe alla ricerca, scrive “Il Sole 24 Ore”, di sponsor. Per conoscere quale sarà l'epilogo di questa vicenda occorre però attendere, si legge su “Finanza e Mercati” del 6 maggio, il prossimo giugno, quando l'autorità Antitrust della Ue toglierà le proprie riserve. Lo stesso argomento è ripreso anche da “Il Sole 24 Ore” mentre “Il Messaggero” dell'11 maggio anticipa il parere degli advisor di Parmalat secondo i quali il prezzo offerto da Lactalis non sarebbe giusto. Per chi voglia approfondire gli aspetti legati al ruolo della Consob in questa vicenda può leggere l'articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” dell'8 maggio. A proposito di latte c'è da registrare la posizione della Centrale del latte di Roma per la quale è giunta, come scrive il “Corriere della Sera” del 9 maggio, la proposta di cederne le attività agli stessi allevatori.

 

Il caro benzina aiuta il latte

Ancora in tema di allevamenti “Il Gazzettino” dell' 8 maggio denuncia la precaria condizione nella quale si trovano le stalle da carne. Anche il latte perde colpi, titola “Italia Oggi” del 7 maggio. Si salvano però gli allevamenti che possono contare su razze di eccellenza come la Pezzata Rossa, questo almeno è il parere che si può leggere su “Il Gazzettino del Friuli” del 6 maggio. Curiosa, infine,  la notizia riportata dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” che mette in relazione l'aumento del prezzo della benzina con il maggior consumo di latte locale.