Nei prossimi anni gli agricoltori dovranno aumentare gli sforzi per proteggere le numerose specie di piante e di animali che vivono in Europa.
Questo è uno dei punti salienti del nuovo Piano decennale sulla biodiversità che l’Esecutivo comunitario ha annunciato nei giorni scorsi.
Da un lato, la Commissione europea “proporrà che i pagamenti diretti nell’ambito della Politica agricola comune (Pac) premino la creazione di beni pubblici ambientali che vanno al di là dei requisiti di condizionalità”: ad esempio pascoli permanenti, coperture vegetali, rotazione delle colture e messa a riposo ecologica.
Dall’altro, Bruxelles chiederà agli Stati membri di inserire obiettivi quantificati in tema di biodiversità nei loro Programmi di sviluppo rurale, calibrando l’azione alle esigenze regionali e locali.
“Noi esseri umani, oltre ad essere parte integrante della biodiversità, dipendiamo da essa per procurarci cibo, acqua e aria pulite, e un clima stabile”, ha dichiarato in una nota il commissario europeo all’ambiente, Janez Potočnik. “E' il nostro capitale naturale che stiamo spendendo troppo in fretta, e tutti noi sappiamo cosa accade quando ci indebitiamo al di là delle nostre possibilità”, ha aggiunto.
Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea, ad esempio, l’impollinazione tramite insetti nell’Ue ha un valore economico pari a circa 15 miliardi di euro all’anno. Il costante declino della popolazione di api e di altri impollinatori potrebbe avere gravi conseguenze per gli agricoltori europei e per il settore agroalimentare.
L’organizzazione europea che rappresenta gli agricoltori e le cooperative agricole, il Copa-Cogeca, ha dichiarato in una nota che i nuovi piani dell’esecutivo comunitario rischiano di danneggiare gli operatori del settore e ha spiegato che - dato che il mercato non ricompensa gli sforzi compiuti dagli agricoltori per la salvaguardia della biodiversità - occorre un sostegno finanziario che permetta loro di perseguire tale obiettivo senza perdere competitività.